Cessate il fuoco sull’orlo: Libano sotto pressione – chi ritirerà le truppe?

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Il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah è a rischio mentre il ritiro delle truppe israeliane è previsto entro il 18 febbraio.

Cessate il fuoco sull’orlo: Libano sotto pressione – chi ritirerà le truppe?

Il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano è sull’orlo del baratro. Come il corona Secondo quanto riferito, il capo di Hezbollah Naim Kassem chiede al governo libanese di garantire il ritiro completo delle truppe israeliane entro il 18 febbraio. Kassem ha avvertito che se i soldati israeliani restassero dopo tale data, ciò sarebbe considerato un'occupazione. In recenti sviluppi, è stato anche riferito che Israele chiede una proroga del ritiro fino al 28 febbraio poiché l'esercito libanese potrebbe non essere pronto a prendere il controllo abbastanza rapidamente.

Ci sono ripetute accuse da entrambe le parti riguardo alle violazioni del fragile cessate il fuoco. Secondo quanto riportato dai media, l'esercito israeliano ha aperto il fuoco mentre gli sfollati cercavano di tornare alle loro case, provocando l'uccisione di una donna. Israele è anche accusato di aver rapito tre cittadini libanesi. Ciò dimostra quanto la situazione sia tesa e mette in discussione l’integrità dell’accordo, entrato in vigore originariamente il 27 novembre e introdotto dopo mesi di aspri combattimenti tra Hezbollah filo-iraniano e Israele.

Rientro dell'esercito libanese e accordo

Come il notizie quotidiane ha riferito che le prospettive di una piena attuazione dell'accordo sono in pericolo, soprattutto a causa della mancanza di soldati addestrati nell'esercito libanese. Il 27 gennaio è stato fissato come termine ultimo per portare l'area nel sud del Libano esclusivamente sotto il controllo delle forze armate libanesi e delle forze di pace delle Nazioni Unite. Tuttavia, i rapporti attuali indicano che potrebbe essere necessaria una proroga della scadenza per attuare rapidamente il ritiro delle truppe israeliane.

La situazione resta tesa poiché Hezbollah, nonostante le sconfitte militari, dispone ancora di notevoli scorte di armi e non si è ritirato oltre il fiume Litani come concordato. Gli analisti avvertono che le insicurezze in questa regione tormentata dai conflitti potrebbero facilmente portare a una nuova esplosione di violenza se gli accordi non verranno rispettati.