L'industria avverte: la nuova tassa sui film mette in pericolo il futuro della radiodiffusione!
Le associazioni austriache avvertono sugli svantaggi di un obbligo di investimento pianificato per i fornitori di streaming.

L'industria avverte: la nuova tassa sui film mette in pericolo il futuro della radiodiffusione!
L'associazione di categoria delle società di telecomunicazioni e di radiodiffusione della Camera dell'economia austriaca e l'Associazione delle emittenti private austriache esprimono notevoli preoccupazioni riguardo al previsto "obbligo di investimento" e ad una tassa sui film. Secondo le associazioni l'attuazione di queste misure potrebbe avere effetti negativi sulla sede mediatica austriaca. Lo scopo dell'iniziativa è che i fornitori di streaming investano una parte delle loro vendite in produzioni cinematografiche nazionali e paghino un'altra parte come tassa per il finanziamento dei film. Questi suggerimenti provengono dal ministro federale Andreas Babler, che vorrebbe rendere le piattaforme di streaming internazionali più responsabili dal punto di vista finanziario in Austria, sebbene esistano già sfide legali.
I rappresentanti del settore interessati temono che il conseguente onere finanziario possa avere un impatto negativo sui canali televisivi austriaci e sui servizi on-demand. Secondo medianet.at e ots.at non è possibile implementare eccezioni effettive per i fornitori di media austriaci a causa dei requisiti del diritto dell'UE. Ciò potrebbe comportare una maggiore pressione competitiva ed escludente da parte degli operatori internazionali e mettere a repentaglio il valore aggiunto dell’industria radiotelevisiva austriaca.
Preoccupazioni sui contenuti e obiettivi della politica dei media
Le misure proposte potrebbero anche essere contrarie agli obiettivi della politica dei media della Confederazione, soprattutto per quanto riguarda la varietà e la qualità dell'offerta mediatica austriaca. Le associazioni avvertono che il finanziamento selettivo dei film austriaci attraverso l'obbligo di investimento previsto potrebbe essere soggetto a problemi secondo il diritto europeo. Una proposta per una soluzione opposta è un “sistema di credito d'imposta”, che potrebbe offrire incentivi fiscali per le produzioni in Austria e quindi non rappresenterebbe uno svantaggio competitivo per gli operatori locali.
L’urgenza di questa discussione è supportata dal dominio economico delle aziende digitali internazionali. La proposta di risoluzione presentata da deputati come Sigrid Maurer e Werner Kogler chiede misure per garantire un'equa tassazione di queste aziende. Nel 2024, circa 2,6 miliardi di euro di introiti pubblicitari dall’Austria sono affluiti ad aziende come Google e Meta, sebbene queste contribuiscano solo in modo inadeguato al finanziamento del sistema mediatico nazionale. Parlament.gv.at sottolinea che la mancanza di entrate derivanti da un aumento previsto della tassa digitale potrebbe mettere in pericolo settori fondamentali come il giornalismo di qualità e la diversità dei media.
Le misure richieste dalle associazioni per distribuire equamente l'onere finanziario e rafforzare l'industria cinematografica e musicale sono il risultato di un dibattito politico ed economico in corso. La risoluzione propone, tra le altre cose, un aumento significativo della tassa digitale per le imprese digitali internazionali al fine di promuovere la trasformazione digitale dei media nazionali e mantenere la qualità del giornalismo.