Attacco aereo israeliano sulla prigione di Evin: 71 morti e proteste in tutto il mondo!
Israele attacca la prigione di Evin in Iran, almeno 71 morti. Risposte politiche e preoccupazioni umanitarie al centro dell'attenzione.

Attacco aereo israeliano sulla prigione di Evin: 71 morti e proteste in tutto il mondo!
Le tensioni tra Israele e Iran si sono nuovamente intensificate negli ultimi giorni. All'inizio di questa settimana è stato effettuato un attacco aereo mirato da parte dell'aeronautica israeliana sulla prigione di Evin a Teheran. Secondo fonti iraniane sarebbero state uccise almeno 71 persone. Tra le vittime figurano impiegati amministrativi, militari, detenuti, nonché parenti e vicini di casa del carcere, noto per il maltrattamento dei prigionieri politici Vienna.at dà uno sguardo agli eventi.
L'attacco è stato interpretato come un colpo simbolico contro il governo iraniano. Secondo quanto riferito, Israele ha ampliato le sue operazioni militari per prendere di mira i pilastri del sistema di governo iraniano, piuttosto che solo gli impianti militari o nucleari scrive ZDF.de. Attivisti iraniani ed ex detenuti hanno fortemente criticato l'attacco, affermando che mette in serio pericolo la vita dei prigionieri politici. Dopo l'attacco, i restanti prigionieri furono trasferiti in altre prigioni.
Dimensione del diritto internazionale
Gli attacchi israeliani non sono stati privi di controversie. Il ministro della Difesa israeliano ha affermato che l'attacco potrebbe potenzialmente facilitare la fuga dei prigionieri. I critici esprimono preoccupazione sulla giustificazione di questi attacchi secondo il diritto internazionale. L’Iran, che afferma di produrre uranio con un livello di arricchimento fino al 60%, è considerato da Israele una potenziale minaccia, e il paese la giustifica come giustificazione per le sue misure militari. secondo Tagesschau.de.
Il divieto dell'uso della forza ai sensi della Carta delle Nazioni Unite proibisce gli attacchi tra Stati membri a meno che non siano effettuati nel contesto dell'autodifesa ai sensi dell'articolo 51. In questo contesto, Israele sostiene che le sue azioni sono di legittima difesa perché esiste una minaccia proveniente dal programma nucleare iraniano. Tuttavia, gli esperti hanno considerato gli attacchi problematici e hanno sottolineato che l’autodifesa preventiva contro ipotetici attacchi futuri non è consentita dal diritto internazionale. Ciò solleva interrogativi sui limiti legittimi dell’azione militare nel conflitto.
Fuoco di risposta iraniano
La reazione di Teheran non si è fatta attendere. Funzionari iraniani hanno minacciato ritorsioni e lanciato razzi contro le città israeliane. Le forze armate iraniane prendono di mira obiettivi strategicamente importanti in Israele, il che mette la popolazione locale in una situazione di tensione. Israele riceve sostegno anche dai paesi europei; Il governo federale ha sostenuto le misure israeliane e ha espresso in particolare le preoccupazioni sui pericoli di un programma nucleare iraniano.
Gli attacchi alla prigione di Evin e ad altre strutture iraniane fanno parte di un conflitto più ampio che coinvolge aspetti sia politici che militari. Resta da vedere come si svilupperà la situazione e se verranno compiuti nuovi sforzi diplomatici per disinnescare queste pericolose tensioni.