Gli sciatori si difendono dagli airbag obbligatori: contro l'obbligo!

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La disputa sull'obbligo dell'airbag FIS in discesa e superG: sicurezza vs autodeterminazione degli atleti prima della stagione 2024.

Der Streit um die FIS-Airbag-Pflicht in Abfahrt und Super-G: Sicherheit vs. Selbstbestimmung der Athleten vor der Saison 2024.
La disputa sull'obbligo dell'airbag FIS in discesa e superG: sicurezza vs autodeterminazione degli atleti prima della stagione 2024.

Gli sciatori si difendono dagli airbag obbligatori: contro l'obbligo!

In vista della nuova stagione sciistica, che inizia questo fine settimana a Beaver Creek, la discussione riguarda il nuovo Requisito dell'airbag forte in discesa e superG. L'associazione mondiale FIS ha introdotto questa regola per aumentare il livello di sicurezza in gara. Tuttavia, l’attuazione è piena di numerose eccezioni: molti atleti hanno chiesto di essere liberati dall’obbligo. Daniel Hemetsberger, uno degli atleti che rinuncia alla tecnologia airbag, spiega chiaramente: "Non ho bisogno di questo paternalismo, sono abbastanza grande per decidere da solo!" Sono state approvate quasi 40 esenzioni di questo tipo, sollevando la domanda: il requisito non è più una farsa?

Il dibattito sulla sicurezza

La FIS ritiene che la sicurezza nello sport sia una priorità assoluta. Il segretario generale Michel Vion sottolinea che la misura non deve essere messa in discussione. Tuttavia la pressione sull'ente regolatore aumenta poiché atleti come Vincent Kriechmayr sottolineano il costo dell'airbag, il cui prezzo parte da oltre 500 euro. Molti atleti ritengono che la loro libertà di movimento sia limitata dall'airbag e temono che la tecnologia possa addirittura peggiorare le lesioni in caso di incidente. Marco Odermatt, che utilizza l'airbag da anni, lo vede tuttavia come un contributo positivo alla sicurezza.

Il dibattito sugli airbag è tempestivo poiché le velocità nelle discipline sciistiche continuano ad aumentare e la situazione della sicurezza diventa sempre più critica. Ma lo scetticismo resta: alcuni atleti, come Dominik Paris, sottolineano che l'airbag non protegge tutte le zone del corpo a rischio. La FIS è quindi sotto pressione non solo per legittimare l'introduzione del regolamento, ma anche per mantenere la propria credibilità mentre gli atleti sono divisi su questa tecnologia.