Urgenti riforme: l’Austria lotta contro la recessione e lo shock fiscale!

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L’Austria entrerà in recessione nel 2025. Sono necessarie riforme per stabilizzare le entrate economiche e fiscali.

Urgenti riforme: l’Austria lotta contro la recessione e lo shock fiscale!

L’Austria attraversa una profonda crisi economica. Secondo recenti rapporti, nel 2023 l’economia austriaca sarà in contrazione per il terzo anno consecutivo e le previsioni sono tutt’altro che ottimistiche. Wifo prevede un calo dello 0,3%, mentre IHS prevede un calo dello 0,2%. Anche la Oesterreichische Nationalbank (OeNB) prevede per il 2023 un meno dello 0,1%. Questi sviluppi preoccupanti portano ad una diminuzione delle entrate fiscali e ad un aumento del fabbisogno di risparmio, aggravando ulteriormente la situazione. Il presidente del Consiglio fiscale Christoph Badelt avverte che l'abolizione parziale della progressione a freddo potrebbe portare a notevoli perdite di reddito. Die Presse riferisce anche che l'Austria è considerata il paese con la tassazione più elevata, con entrate record e allo stesso tempo con un elevato deficit di bilancio.

Nella situazione attuale, diversi attori politici ed economisti chiedono riforme per superare le sfide. Il segretario generale della FW Reinhard Langthaler critica sia l'attuale che il precedente governo federale per aver trascurato le riforme necessarie. Sta spingendo per una riduzione radicale della burocrazia e sgravi fiscali per dipendenti e datori di lavoro. La richiesta di Langthaler di abbassare i prezzi dell'energia per aziende e consumatori è stata accolta con favore. "Dobbiamo intraprendere un percorso di riforma che tenga sotto controllo la spesa", chiede Langthaler. Nonostante i continui sforzi, lo sviluppo economico in Austria appare desolante poiché il paese non sta facendo alcun progresso rispetto ad altri paesi europei.

Aumentano i costi e gli oneri

Secondo IHS, l'attuale crisi economica significa anche che il tasso di disoccupazione salirà dal 7% dell'anno scorso al 7,5%. Ciò pone ulteriori oneri sul settore pubblico poiché la spesa per pensioni, assistenza sanitaria e interessi sul debito nazionale aumenta. Per il 2023 è previsto un deficit di bilancio del 3,3%, in leggero calo rispetto al 4,1% dell’anno scorso. Sono allo studio importanti misure di austerità, tra cui l’abolizione del bonus climatico, che potrebbe portare a un risparmio di circa 2 miliardi di euro, nonché tagli ai finanziamenti e risparmi previsti nei ministeri per un totale di 1,1 miliardi di euro a partire dal 2026.

Inoltre, l’abolizione del congedo di formazione potrebbe comportare un risparmio fino a 350 milioni di euro per il 2023 e addirittura 650 milioni di euro per il 2024. L’Austria potrebbe quindi prepararsi ad un’imminente procedura di deficit, poiché anche le previsioni per il 2026 non indicano alcuno sviluppo positivo, sebbene vi sia incertezza su possibili ulteriori anni di recessione. Secondo la WKO, anche il tasso di inflazione è previsto al 2,7% per il 2023 e al 2,1% per il 2024, il che peggiora la situazione già tesa.

Prospettive future e riforme necessarie

La terribile situazione economica rende chiaro che sono essenziali riforme serie per evitare il protrarsi della recessione. Il direttore della Wifo Gabriel Felbermayr sottolinea l'importanza di agire ora per promuovere la crescita nei prossimi anni. Le speranze risiedono in una leggera ripresa nel 2024, con Wifo che prevede una crescita dell’1,2% e IHS dell’1,1%. Ma tutto dipende dal quadro internazionale e dalla stabilità politica. È quindi chiaro che il governo austriaco deve intraprendere azioni concrete per correggere in modo sostenibile l'inversione di tendenza negativa.

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