Il papa richiede pace e speranza: le guerre distruggono i bambini!

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Papa Francesco chiede la promozione della pace e ricorda i conflitti in tutto il mondo nel suo discorso il 12 febbraio 2025.

Il papa richiede pace e speranza: le guerre distruggono i bambini!

Città del Vaticano, 12 febbraio 2025 - Papa Francesco chiede instancabilmente più pace per la pace. Al pubblico generale in Vaticano, ha fatto appello ai credenti a fare tutto ciò che è in loro potere per promuovere la pace, tra cui la preghiera, le vittime personali e le belle esercizi. "Non siamo nati per aver ucciso, ma per far crescere i popoli", ha detto il Pontifex e ha ricordato le piaghe nel mondo, tra cui la sofferenza Ucraina, i conflitti in Palestina e Israele, nonché la necessità in Myanmar e Sud Sudan. Il papa ha sottolineato che "la guerra sempre una sconfitta" e che tutti devono contribuire alla loro parte alla promozione della pace. A causa dei suoi problemi di salute, tra cui la bronchite, ha presentato il suo discorso in una forma abbreviata mentre un dipendente lo ha sostenuto kathpress.at.

Narrativa di pace sul discorso di Capodanno

Oltre al suo discorso generale, il Papa ha anche inviato un video messaggio in occasione del Sanremo Music Festival, in cui sottolinea l'importanza della musica come strumento di pace. "La musica è bellezza, la musica è uno strumento di pace. Tocca i cuori e gli appelli a tutti i popoli", ha detto, sottolineando che molti bambini vengono rubati dalla gioia della vita dalla guerra. Il messaggio serviva a attirare l'attenzione sui bambini sofferenti nelle aree di conflitto come parte del suo continuo impegno per la pace, nonché nel suo messaggio sul 58 ° Giornata mondiale della pace, che è stato pubblicato il 1 gennaio 2025. In questo ha chiesto sforzi globali per la giustizia e la pace e ha sottolineato che combattere le ingiustizie è cruciale per la pace, come vaticannews.va documentato.

Francis ha anche affrontato la responsabilità della comunità internazionale di combattere specificamente la necessità di allocazione del debito per i paesi più poveri e l'urgenza di combattere le disuguaglianze ecologiche e sociali. "L'anno santo è una chiamata alla solidarietà", ha detto, ricordando alle persone che siamo tutti responsabili reciproci per proteggere la casa comune, la terra e per garantire un futuro migliore.