Il governo vieta la Marcia Arcobaleno: proteste contro la discriminazione!
L’Ungheria vieta la marcia LGBTQIA+ a Budapest. Gruppi per i diritti umani protestano contro la discriminazione e le modifiche alla legge.

Il governo vieta la Marcia Arcobaleno: proteste contro la discriminazione!
La polizia ungherese ha vietato un evento LGBTQIA+, una marcia arcobaleno per i diritti della comunità, previsto per il 1° giugno a Budapest. La polizia ha giustificato questo divieto facendo riferimento all'attuale quadro giuridico per la protezione dei minori. Secondo il rapporto del portale online oe24 Tuttavia, le organizzazioni per i diritti umani considerano questo divieto motivato politicamente e arbitrario.
Cinque organizzazioni per i diritti umani, tra cui il Comitato Helsinki ungherese e Amnesty International Ungheria, intendono protestare contro la decisione. Il loro obiettivo è attirare l’attenzione sulla criminalizzazione delle persone trans in corso in Ungheria, diventata sempre più drastica negli ultimi cinque anni.
Basi giuridiche e reazioni sociali
La polizia cita le modifiche all'Assemblea e alla legge sulla protezione dell'infanzia, approvata a marzo. Questa legge afferma che i bambini hanno diritto alla protezione e ad uno sviluppo adeguato. Un passaggio recentemente inserito stabilisce che nessuna riunione in Ungheria può violare queste leggi, vietando di fatto le parate del Pride. La coalizione Fidesz-KDNP, che opera con una maggioranza di due terzi in parlamento, ha portato avanti questo cambiamento costituzionale dopo le massicce critiche da parte dell’UE. IL Rapporto del Tagesschau sottolinea che lo scorso fine settimana si sono svolte a Budapest le manifestazioni contro il divieto della “Gay Parade”, denominata “Gray Parade”.
Gli attivisti per i diritti umani hanno aspramente criticato questa legislazione in quanto limita gravemente non solo gli eventi Pride, ma anche la visibilità generale della comunità LGBTQIA+ in Ungheria. In particolare, nel 2021 è stato vietato ai minori l’accesso ai media che parlano di omosessualità.
Critiche internazionali e azioni legali
Le reazioni internazionali alle misure ungheresi sono costantemente negative. Secondo uno Risoluzione del Parlamento europeo la legge ungherese è vista come una chiara violazione dei diritti fondamentali all’interno dell’UE. Il concetto di genere giuridicamente ancorato, che riconosce solo il maschio o la femmina, è visto come parte di un graduale smantellamento dei diritti fondamentali.
Altri punti controversi sono le questioni legate alla cittadinanza, inclusa la sospensione temporanea della doppia cittadinanza senza necessità di giustificazione. I deputati chiedono alla Commissione europea di avviare una procedura d'infrazione accelerata per perseguire queste violazioni dei diritti umani. Evidenzia inoltre la necessità di rivedere il sostegno finanziario alle campagne anti-LGBTIQ nell’UE. I critici temono che il governo ungherese stia contestualizzando la pedofilia e l’omosessualità, il che sta ulteriormente alimentando la divisione sociale.