Dopo la caduta di Assad: Siria nel caos: ritorno impossibile!

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Dopo la caduta del regime di Assad in Siria il 10 dicembre 2024, i siriani in Austria esprimono preoccupazione per la sicurezza e il rimpatrio.

Nach dem Sturz von Assads Regime in Syrien am 10. Dezember 2024 äußern Syrer in Österreich ihre Sorgen um Sicherheit und Rückkehr.
Dopo la caduta del regime di Assad in Siria il 10 dicembre 2024, i siriani in Austria esprimono preoccupazione per la sicurezza e il rimpatrio.

Dopo la caduta di Assad: Siria nel caos: ritorno impossibile!

Dopo la caduta del presidente siriano Bashar al-Assad, al potere per oltre 15 anni, le conseguenze di anni di guerra civile sono evidenti. Il Paese versa in condizioni critiche, come sottolinea Abdulhkeem Alshater, presidente della Comunità siriana libera in Austria. "La Siria è un campo di macerie. Nessuno può viverci, tanto meno ritornarci", riferisce, descrivendo le catastrofiche condizioni di vita delle persone nella sua terra natale, che vivono in estrema povertà e devono confrontarsi con un sistema sanitario al collasso.

In mezzo a questo caos, migliaia di persone si stanno riversando nella famigerata prigione di Saidnaya, a nord di Damasco, alla ricerca dei parenti, alcuni dei quali sono in carcere da anni. I parenti disperati aspettano sperando in notizie. Secondo quanto riferito, le porte delle prigioni negano l’accesso mentre i gruppi umanitari come i Caschi Bianchi cercano uscite segrete. Aida Taha, una donna di 65 anni, ha detto di essere corsa in prigione "come una pazza" per trovare suo fratello, scomparso dal 2012, evidenziando la disperata situazione delle famiglie che vivono ancora all'ombra del regime di Assad.

Le reazioni alla caduta

La caduta di Assad è vista come una pietra miliare, ma il futuro della Siria rimane incerto. Abdulhkeem Alshater sottolinea che, nonostante la gioia per la caduta, i problemi fondamentali del Paese non sono stati risolti. Il leader del gruppo islamico Hajat Tahrir al-Sham (HTS), Mohammed al-Jolani, ha annunciato che pubblicherà un elenco dei funzionari coinvolti nella tortura e prevede di rilasciare tutti coloro che sono detenuti ingiustamente. Le reazioni internazionali sono state contrastanti, con leader occidentali come il cancelliere Olaf Scholz e il presidente Emmanuel Macron che hanno segnalato la volontà di lavorare con i nuovi governanti purché vengano rispettati i diritti umani fondamentali.

Tuttavia, l’incertezza sul futuro politico della Siria continua. Le attività militari di Israele nella regione mostrano quanto rimanga tesa la situazione mentre Hezbollah si è rivoltato contro Israele, evidenziando la complessità della situazione in Medio Oriente. Le sfide che la Siria deve affrontare sono enormi e, se mai si arriverà a ciò, il paese dovrà affrontare un lungo e arduo viaggio verso la ricostruzione, come avverte fortemente Alshater.