Islamista nonostante il divieto: il tribunale di Berlino usa un interprete controverso!

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Dal 2015 un islamista lavora come interprete presso il tribunale di Berlino, nonostante l'associazione sia stata bandita nel 2024, secondo la "Bild".

Ein Islamist arbeitet seit 2015 als Dolmetscher am Berliner Gericht, trotz Vereinsverbots 2024, laut "Bild".
Dal 2015 un islamista lavora come interprete presso il tribunale di Berlino, nonostante l'associazione sia stata bandita nel 2024, secondo la "Bild".

Islamista nonostante il divieto: il tribunale di Berlino usa un interprete controverso!

Un evento esplosivo fa vacillare la fiducia nel sistema giudiziario di Berlino! Un islamista di 73 anni, la cui associazione “Islamisches Zentrum Berlin” è stata bandita, lavora dal 2015 come interprete presso il tribunale distrettuale di Berlino. Lo rivela il quotidiano “Bild”. L'uomo, strettamente legato al "Centro islamico di Berlino", che ora ha fatto notizia, ha supportato la Corte con traduzioni in circa 15 casi. Ci si chiede: come è potuto rimanere tutto ciò senza conseguenze?

Nel 2022 il “Centro islamico di Berlino”, una sottoorganizzazione del “Centro islamico di Amburgo” (IZH), è apparso per la prima volta nel rapporto dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione. Il ministro dell'Interno Nancy Faeser ha ritenuto importante bandire l'IZH nel luglio 2024 a causa delle sue opinioni estremiste e degli obiettivi anticostituzionali. È considerato un braccio esteso dell'Iran. Nonostante questa linea chiara, l’islamista ha continuato a essere utilizzato come interprete dal tribunale Messa a fuoco segnalato.

Connessione vietata

Potrebbe esserci un divieto, ma la realtà è diversa! Perché l'interprete controverso fa ancora parte del pool di interpreti teoricamente idonei al servizio in tribunale. Sebbene non sia stato utilizzato dal luglio 2024, la corte non dice esattamente in quali casi abbia lavorato come interprete. Non vengono rivelati né numeri né dettagli, per cui la magistratura si trova in una situazione opaca.

Ma perché non è stato analizzato in anticipo il collegamento tra la magistratura e un'eventuale organizzazione estremista? La risposta corretta resta vaga, ma mette in discussione il concetto di sicurezza dell'autorità giudiziaria.

L’incidente evidenzia ancora una volta l’enorme tensione tra la sicurezza e la necessità di meccanismi di verifica chiari. Anche la politica non passa inosservata, perché secondo il “Berliner Zeitung” ci si chiede quanti altri casi simili potrebbero eventualmente passare inosservati. I critici chiedono maggiore trasparenza e controllo nelle aree rilevanti per la sicurezza del paese.

Da quando l’IZH è stato bandito, l’attenzione è stata rivolta alle autorità per eliminare potenziali lacune nella sicurezza. Cresce la pressione affinché si intraprendano finalmente azioni efficaci contro le idee estremiste, anche in ambito giudiziario, in questo modo Immagine segnalato.