Orrore nell'orfanotrofio: aperto il processo per la morte di Lena, dieci anni!
Un 21enne è sotto processo per possesso di foto di nudo di una ragazzina di 11 anni. Attuali sviluppi nel caso Wunsiedel.
Orrore nell'orfanotrofio: aperto il processo per la morte di Lena, dieci anni!
In un colpo di scena scioccante, un ventunenne di Pongau è stato condannato per possesso di pornografia infantile. Ha ricevuto foto di una ragazzina di undici anni nuda, la cui origine rimane poco chiara. Non è noto se l'imputato abbia convinto la ragazza o abbia finto di essere un suo coetaneo. L'ordinanza del tribunale prevede che sconterà tre mesi di carcere in libertà vigilata, pena già definitiva. Le immagini sono state distrutte come prova e le circostanze relative alle informazioni digitali dell'imputato sollevano dubbi su come Oggi.alle riportato.
Dinanzi al tribunale regionale di Hof è presente anche un uomo di 26 anni in relazione a crimini contro i bambini. Ha ammesso di aver violentato una bambina di 10 anni in un orfanotrofio, ma non è accusato di aver ucciso la bambina. La ragazza è stata trovata morta in un letto e dalle indagini è emerso che il responsabile della sua morte violenta è stato un ragazzino di 11 anni, non perseguibile. L'imputato ha ammesso l'accaduto e ha confessato di aver fatto irruzione nella notte del 4 aprile 2023 per rubare. È una storia tragica che fa luce anche sui possibili collegamenti tra abusi sessuali e violenza sui minori Focus.de descritto in dettaglio.
Rivelazioni drastiche
L'uomo ha ammesso di aver violentato la ragazza durante l'irruzione dopo essere stato notato da un altro ragazzo che gli chiedeva aiuto. Ciò solleva una serie di ovvie domande sulla sicurezza nelle case dei bambini e sulle responsabilità degli adulti responsabili di tali ambienti. Oltre alle accuse di stupro, l'imputato è accusato anche di aver organizzato diversi furti con scasso e un tentato incendio per coprire le sue tracce. I genitori della ragazza uccisa e della bambina di 11 anni ritenuta responsabile della sua morte sono co-querelanti nel processo in corso. Per le persone colpite questa triste realtà rimane indimenticabile e sorge la domanda su come prevenire tali abusi in futuro.