Sigilli verdi nel test: la fiducia nel cibo diminuisce rapidamente!
Greenpeace controlla 42 sigilli alimentari: oltre il 26% sono inaffidabili. La nuova direttiva UE mira a fare chiarezza.
Sigilli verdi nel test: la fiducia nel cibo diminuisce rapidamente!
L'organizzazione per la protezione dell'ambiente Greenpeace ha pubblicato uno studio allarmante sulle sigilli alimentari, di grande importanza per molti consumatori. Secondo i risultati di Greenpeace, oltre un quarto delle 42 etichette alimentari testate non sono affidabili. Melanie Ebner, esperta di agricoltura di Greenpeace, ha spiegato che la moltitudine di etichette crea confusione al momento dell'acquisto e i consumatori hanno bisogno di informazioni reali e trasparenti per prendere decisioni sostenibili. Questo risultato va di pari passo con un sondaggio che mostra che il 64% degli intervistati ritiene che i marchi di qualità siano importanti, ma oltre il 60% è preoccupato per il greenwashing. Queste riserve fanno sì che molte persone prestino meno attenzione alle foche quando fanno la spesa, come mostra l’analisi.
Risultati dell'indagine
Nella nuova guida ai marchi di qualità di Greenpeace sono stati analizzati diversi sigilli di qualità. È emerso che alcune etichette, come l’etichetta MSC per il pesce e l’etichetta RSPO per l’olio di palma, possono avere un impatto negativo sugli obiettivi ambientali. D'altro canto ci sono marchi di qualità affidabili come Demeter e Bio Austria che sono considerati modelli di riferimento. Greenpeace chiede quindi che la prevista direttiva UE “Green Claims” chiarisca che le aziende possono solo fare promesse di sostenibilità scientificamente testate. Ciò significa che termini come “sostenibile” e “rispettoso del clima” potranno essere utilizzati in futuro solo se soddisfano effettivamente gli standard trasparenti, che attualmente sono ancora in fase di negoziazione. Questa iniziativa potrebbe contribuire ad aumentare la fiducia dei consumatori nelle etichette alimentari e fornire chiarezza.
L'analisi mostra anche che ogni anno in Austria vengono prodotte 450.000 tonnellate di carne suina, anche se un nuovo studio di Tierschutz Austria esprime commenti critici anche sulle etichette della carne. Anche qui si riflettono problemi simili, poiché il 40% delle etichette non contiene informazioni sul benessere degli animali, mentre solo il 14% garantisce standard più elevati. Questi problemi evidenziano l’urgente necessità di riformare gli standard di trasparenza nell’industria alimentare per consentire decisioni di acquisto informate, come sottolineano anche gli esperti di Greenpeace.