Baerbock nel vortice dell'ONU: presidente o fischiatore nella tempesta politica?
Annalena Baerbock diventerà presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel giugno 2025. La sua nomina è stata accolta con critiche e dibattiti sulle donne in posizioni di potere.
Baerbock nel vortice dell'ONU: presidente o fischiatore nella tempesta politica?
Annalena Baerbock, ministro degli Esteri dei Verdi, sarà eletta a giugno presidente dell'Assemblea generale dell'ONU. Il suo mandato inizia ufficialmente nel settembre 2025 ed è considerato una formalità. Forte oe24 Baerbock ha espresso ottimismo riguardo al suo trasferimento a New York, dove vivrà e andrà a scuola con le sue due figlie.
La nomina di Baerbock non è però esente da critiche. Voci di spicco, tra cui Christoph Heusgen, ex presidente della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, hanno definito la decisione un “oltraggio”. In particolare ci si chiede perché non sia stata data alcuna possibilità all'esperta diplomatica Helga Schmid, originariamente prevista. Schmid è stata pubblicamente elogiata da Baerbock in passato per il suo lavoro presso l'OSCE notizie quotidiane riportato.
Critica e riflessione sulle donne in posizioni di potere
Il dibattito sull'elezione di Baerbock solleva anche questioni fondamentali sulla percezione delle donne in posizioni di potere. Molte voci sottolineano che la nomina di Baerbock, nonostante il massiccio rifiuto della Russia, potrebbe essere rivoluzionaria. Il loro sostegno da parte di alleati democratici come il Canada dimostra che c’è anche una risposta positiva. Nel contesto delle crescenti discussioni sulla leadership inclusiva, è chiaro che le donne in ruoli di leadership sono essenziali per rafforzare la diversità e le prospettive in politica. Un altro rapporto da Donne dell'ONU sottolinea che una leadership inclusiva è fondamentale per un cambiamento positivo per le donne e le ragazze.
Baerbock deve confrontarsi con notizie false e discorsi di odio in pubblico, che colpiscono anche la sua famiglia. Tuttavia, rimane ottimista e difende la sua nomina, citando precedenti segretari di stato che hanno ricoperto incarichi simili. Particolare attenzione è stata riservata anche alla sua decisione di non candidarsi a capogruppo parlamentare per allontanarsi dai riflettori.
La discussione sul ruolo del Presidente dell’ONU è complessa. Sebbene considerata una posizione prevalentemente cerimoniale, in passato ha spesso segnato la fine di una carriera politica. Tuttavia, il ruolo potrebbe anche offrire nuove opportunità, soprattutto alla luce dell’attuale dibattito sulla visibilità e la rappresentanza delle donne nelle posizioni di leadership. I parallelismi tra lo status di Baerbock e la possibile carriera di Niels Annen, che nel 2026 passerà ai vertici dell'UNHCR, sono sempre più oggetto di discussione.
La volontà di creare risorse e un posto per le donne in posizioni di leadership è ripetutamente sottolineata da voci autorevoli. Come afferma Katrín Jakobsdóttir, primo ministro islandese, la diversità tra i decisori porta a decisioni migliori e quindi rafforza le basi per una società più giusta.