Divieto di balneazione a Pruntrut: come la città affronta le molestie!
Dal luglio 2025 per motivi di sicurezza è vietato l'accesso agli stranieri nella piscina all'aperto Pruntrut. I critici vedono una discriminazione discorsiva.

Divieto di balneazione a Pruntrut: come la città affronta le molestie!
Dal 4 luglio 2025 nella piscina all'aperto della località di Pruntrut è in vigore il divieto di ingresso agli stranieri, introdotto a seguito di ripetuti incidenti che hanno coinvolto gruppi di giovani, per lo più di origine nordafricana, provenienti dalla Francia. Questi gruppi avevano molestato i bagnanti, soprattutto donne, nonché il personale. Il consiglio comunale di Pruntrut, in particolare il sindaco Philippe Eggertswyler del partito cristiano-sociale, hanno annunciato che il divieto sarà mantenuto. Secondo Eggertswyler, da quando è stata introdotta questa misura, la piscina è rimasta calma e non si sono verificati incidenti di rilievo. Inoltre è aumentato l'utilizzo della piscina da parte dei cittadini, il che ha avuto riscontri positivi in quanto sono aumentati gli abbonamenti. exxpress.at riferisce che il provvedimento adottato nella località balneare contrasta con la politica di Losanna, dove il governo cittadino di sinistra viene criticato per non aver intrapreso un'azione decisiva contro i gruppi giovanili violenti con un background migratorio.
Il divieto è stato introdotto per “motivi di sicurezza”. Ciò che colpisce è che il consiglio regionale francese del Grand Est protesti contro questa misura, definendola “discriminatoria e sproporzionata”. Anche tagesanzeiger.ch riferisce di numerosi incidenti dall'inizio della stagione, in cui 20 persone sono state allontanate dalla piscina a causa di molestie, inosservanza delle norme igieniche e comportamenti violenti. La maggior parte di questi piantagrane erano bagnanti francesi.
Critica e aspetti giuridici
Anche il Canton Giura ha alzato la voce e chiede l'immediata revoca del divieto, aspettandosi allo stesso tempo che non rimanga in vigore fino al 31 agosto. Le eccezioni valgono solo per le persone con un permesso di lavoro svizzero e per i turisti che possono dimostrare di pernottare nella regione.
La Commissione federale contro il razzismo considera problematico il divieto generale e chiede una revisione della sua proporzionalità. Il divieto potrebbe rientrare nell’ampia gamma di atti razzisti che possono verificarsi nei luoghi pubblici e ricreativi, come i controlli discriminatori o l’esclusione per motivi razzisti. Tale valutazione richiede una comprensione precisa della dimensione pubblica del comportamento e della sua base giuridica. Secondo le disposizioni di legge, come la tutela civile della personalità e i reati del codice penale, per costituire reato di discriminazione razziale un atto deve essere compiuto pubblicamente (rechtsratgeber-rassismus.admin.ch).
Nel complesso il divieto nella sentenza Pruntrut si trova in bilico tra la tutela dei bagnanti e le implicazioni giuridiche e morali della discriminazione. Resta da vedere come si svilupperà la situazione.