Proteste in Europa: resistenza all'amministrazione forzata in Kurdistan

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Attivisti a Vienna, Dortmund e Giessen protestano contro l'amministrazione forzata dei sindaci curdi in Turchia.

Proteste in Europa: resistenza all'amministrazione forzata in Kurdistan

In una drammatica espressione di sfida, gli attivisti di diverse città europee hanno protestato contro l’impeachment dei sindaci curdi in Turchia. Queste proteste sono una risposta diretta alla decisione del Ministero dell'Interno turco di nominare curatori fallimentari in cinque comuni e di rimuovere i politici eletti. Dall'inizio della settimana in Europa si sono svolte forti manifestazioni contro la violazione del diritto di voto e l'usurpazione illegale dei municipi.

A Vienna, attivisti coraggiosi si sono riuniti davanti al parlamento per mostrare la loro solidarietà al popolo curdo. Organizzato dall'associazione Dem-Kurd, un relatore ha ricordato il tentativo fallito dell'AKP di nominare un proprio candidato per sostituire il sindaco eletto a Van dopo le elezioni locali di marzo. "Il popolo curdo lotta per i propri diritti e resiste con successo", ha affermato con enfasi il portavoce. Il messaggio era chiaro: la volontà del popolo curdo non può essere soppressa!

Proteste a Dortmund e Giessen

A Dortmund, un’altra manifestazione ha sottolineato che Abdullah Öcalan, il leader del PKK detenuto, era la chiave per risolvere la questione curda e democratizzare la Turchia. Gli attivisti hanno invitato la comunità internazionale a difendere i diritti dei curdi. Allo stesso tempo, sulla piazza della chiesa di Giessen si è svolta una protesta contro l'amministrazione coatta in corso in Turchia. Questa pratica va avanti da otto anni e molti sindaci curdi sono stati arrestati o vivono in esilio in Europa.

La situazione si è recentemente aggravata con il licenziamento di cinque sindaci curdi, tra cui Gülistan Sönük a Êlih e Ahmet Türk a Mêrdîn. Particolarmente esplosivo è l’arresto del sindaco di Istanbul Ahmet Özer, considerato presunto membro di un’organizzazione terroristica. Anche il suo municipio a Esenyurt, un distretto con una grande popolazione curda, è stato posto sotto il controllo statale. Le proteste in Europa sono un potente segno di resistenza contro queste misure arbitrarie e un messaggio chiaro al governo turco: la lotta per i diritti dei curdi continua!