Crisi dei rifugiati a Berlino: Tegel deve diventare ancora più grande!
La più grande casa per rifugiati di Berlino, presso l'aeroporto di Tegel, è destinata a continuare a crescere nonostante sia sovraccarica per far fronte alla forte domanda.
Crisi dei rifugiati a Berlino: Tegel deve diventare ancora più grande!
L'ex aeroporto Tegel di Berlino, un tempo trafficato snodo dei trasporti, sta attualmente guadagnando nuova notorietà come il più grande centro di accoglienza per rifugiati della Germania. Anche se questa trasformazione rappresenta un approccio pragmatico ai migranti in arrivo, crea sfide complesse che devono essere affrontate dai responsabili.
Kai Wegner, sindaco di Berlino e politico della CDU, ha espresso scetticismo sulla possibilità di un ulteriore ampliamento dell'impianto. "Penso che 7.000 siano già troppi", ha detto ai corrispondenti esteri a Berlino, lasciando intendere che la capacità dovrebbe probabilmente aumentare ulteriormente. Gli esperti dovrebbero determinare le cifre esatte, ma una riduzione sembra improbabile, ha spiegato Wegner. Il fatto è che Tegel occupa già una posizione leader come il più grande alloggio per rifugiati in Germania.
E il problema dello spazio ci attende ogni giorno
Con l’arrivo quotidiano di nuovi migranti a Berlino, il sistema sta raggiungendo i suoi limiti. A titolo precauzionale, il Senato CDU/SPD di Wegner ha già deciso di aumentare la capienza a 8.000 posti. Ma il sindaco ha suggerito che anche questo numero potrebbe non essere sufficiente date le masse. La situazione attuale è caratterizzata da alloggi sovraffollati per i richiedenti asilo ed è definita da Wegner “insoddisfacente”.
La situazione è diventata particolarmente esplosiva all’inizio di ottobre, quando sono emerse le rivelazioni secondo cui i dipendenti dell’Ufficio statale per i rifugiati si erano già lamentati in agosto di “condizioni insostenibili” e di attacchi contro il personale da parte di coloro che cercavano protezione. Una lettera a Wegner è rimasta senza risposta e solleva interrogativi sulla gestione della crisi da parte del governo della città.
Berlino come “porto sicuro”
Anche Berlino si è posizionata come un “porto sicuro”. Una dichiarazione della città afferma: “Diamo il benvenuto ai rifugiati e siamo pronti ad accogliere più persone”. Questo impegno è alla base dell’immagine che Berlino ha di sé come una controvoce alla politica di isolamento europea. Tuttavia Wegner non nasconde il fatto che è stato raggiunto il limite della sostenibilità e che la città corre il rischio di essere “sovraccaricata”, cosa che Berlino non è la sola a dire. come riporta Jungfreiheit.de.
Per tutti i soggetti coinvolti resta da vedere come si svilupperà la situazione e se si potranno trovare soluzioni a lungo termine. Resta la sfida di accogliere un numero crescente di persone in cerca di protezione senza sovraccaricare le infrastrutture e i servizi sociali.