Pensione parziale 2026: sgravi per 10.000 lavoratori in Austria!

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La ministra delle politiche sociali Korinna Schumann presenta la nuova pensione parziale: combinazione di lavoro e pensione dal 2026 per risparmiare denaro al Ministero degli affari sociali.

Sozialministerin Korinna Schumann stellt die neue Teilpension vor: Kombination von Arbeit und Pension ab 2026 zur Einsparung im Sozialministerium.
La ministra delle politiche sociali Korinna Schumann presenta la nuova pensione parziale: combinazione di lavoro e pensione dal 2026 per risparmiare denaro al Ministero degli affari sociali.

Pensione parziale 2026: sgravi per 10.000 lavoratori in Austria!

La ministra austriaca delle politiche sociali Korinna Schumann (SPÖ) ha dichiarato oggi che i negoziati sull'introduzione delle pensioni parziali si sono conclusi con successo. Con questo nuovo modello, i dipendenti hanno l’opportunità di prolungare la propria vita lavorativa conciliando lavoro e pensione. La pensione parziale sarà introdotta a partire da gennaio 2026 e intende rappresentare un’opzione interessante per molti dipendenti. Schumann sottolinea le misure come parte di un ampio pacchetto di riforme pensionistiche inteso a garantire la sostenibilità finanziaria a lungo termine del sistema oggi.alle segnalato.

Grazie alla pensione parziale, il Ministero degli affari sociali dovrebbe risparmiare 197 milioni di euro nel primo anno e 402 milioni di euro nel secondo anno. Si prevede che circa 10.000 persone beneficeranno di questo regolamento. La riforma prevede anche un risparmio per il pensionamento parziale: 59 milioni di euro nel 2026 e 89 milioni di euro nel 2027. La situazione attuale mostra che circa 36.500 persone sono in pensione parziale.

Condizioni per la pensione parziale

La pensione parziale può essere prelevata dagli assicurati dal momento in cui acquisiscono il diritto alla pensione di vecchiaia. Si applicano limiti di età diversi, che variano a seconda della regolamentazione: la regolamentazione del corridoio prevede l'ingresso a partire dai 63 anni, mentre la regolamentazione dell'assicurazione a lungo termine si applica a partire dai 62 anni. I grandi lavoratori possono andare in pensione parziale a partire dai 60 anni. Per le rendite di vecchiaia per uomini e donne valgono norme diverse, che dipendono dalle rispettive date di entrata fino al 2033.

Requisito fondamentale per poter usufruire della pensione parziale è una riduzione dell'orario di lavoro dal 25 al 75%, previa autorizzazione del datore di lavoro. In caso di riduzione dell'orario di lavoro i diritti finanziari variano: con una riduzione del 25-40% i pensionati parziali ricevono come retribuzione il 25% del loro diritto alla pensione, con il 41-60% il 50% e con il 61-75% ricevono il 75% del loro diritto alla pensione. Un esempio mostra: un 63enne con diritto a una pensione di 3.000 euro che riduce il suo orario di lavoro del 50% riceve una pensione parziale di 1.347 euro, oltre a corriere.at riportato.

Pensionamento parziale e disposizioni transitorie

La riforma prevede anche la fusione tra pensione parziale e pensionamento parziale. In futuro il sussidio per il pensionamento parziale verrà ridotto da cinque a tre anni. Questo esiste solo finché non esiste il diritto alla pensione. Secondo la regolamentazione transitoria, la durata massima del pensionamento parziale sarà ridotta a 4,5 anni fino al 2026. Nel 2027 sarà di quattro anni e nel 2028 sarà solo di 3,5 anni.

Infine, si prevede che il Consiglio nazionale voterà la riforma prevista nel mese di luglio. Al momento però vi è incertezza sullo stato di realizzazione dell’annunciato meccanismo di sostenibilità, che dovrebbe regolare i costi pensionistici a partire dal 2030. A partire dal 2030 è previsto anche un aumento dell’età pensionabile legale, che dipende dall’effettivo aumento delle riserve pensionistiche.

L’attuazione di queste riforme dimostra la grande necessità di intervento del sistema pensionistico austriaco, che conta già circa 2,5 milioni di pensionati, un numero che potrebbe salire a 3,25 milioni entro il 2045. A ciò si contrappone un calo dei giovani che contribuiscono. Ogni anno, il governo federale deve fornire fino a 30 miliardi di euro per finanziare le pensioni, che corrispondono al 25% del bilancio totale.