Crisi dello sperma: il calo della fertilità minaccia il futuro degli uomini!
Studi internazionali mostrano un drastico calo del numero di spermatozoi maschili. Quali sono le cause e le conseguenze?
Crisi dello sperma: il calo della fertilità minaccia il futuro degli uomini!
Negli ultimi anni il dibattito sulla fertilità maschile e sulla cosiddetta “crisi dello sperma” è diventato sempre più importante. Numerosi studi internazionali mostrano una riduzione allarmante del numero di spermatozoi nell'eiaculato maschile negli ultimi decenni. Questo sviluppo solleva interrogativi sulla futura capacità riproduttiva della popolazione maschile ed è visto dagli esperti come una potenziale minaccia per la continua esistenza dell’umanità. Questo declino non si osserva solo nelle nazioni industrializzate occidentali, ma colpisce anche uomini di ogni diversa estrazione a livello globale.
Dall’inizio del XX secolo si è dovuto affrontare un costante calo del numero degli spermatozoi. Un importante studio condotto dall’epidemiologo danese Niels Erik Skakkebæk nel 1992 ha documentato un calo della concentrazione media di spermatozoi da 113 a 66 milioni di spermatozoi per millilitro. Recenti analisi del 2017 e del 2021 ampliano questo quadro rilevando un calo di oltre il 50% negli ultimi 40 anni. Il numero di spermatozoi è quindi sceso da oltre 100 milioni per millilitro a meno di 50 milioni, il che potrebbe avere conseguenze non solo sanitarie ma anche sociali.
Cause della “crisi dello sperma”
Le cause del calo del numero di spermatozoi sono varie. Condizioni di vita come l’obesità, il consumo di alcol e tabacco svolgono un ruolo centrale e hanno un impatto duraturo sulla qualità degli spermatozoi maschili. Anche una dieta malsana e la mancanza di esercizio fisico sono considerati fattori significativi. Anche le sostanze chimiche ambientali, in particolare gli interferenti endocrini (IE), hanno effetti negativi sulla produzione di sperma. Scienziati come Timo Strünker denunciano effetti negativi di vasta portata di queste sostanze sulla motilità degli spermatozoi.
È interessante notare che alcuni studi recenti, incluso lo studio EARTH, hanno scoperto che il lavoro fisicamente impegnativo degli uomini è correlato a concentrazioni di spermatozoi più elevate. Gli uomini che sollevano regolarmente oggetti pesanti mostrano una concentrazione di spermatozoi maggiore del 46% rispetto ai loro colleghi meno attivi. Un aumento del livello degli ormoni sessuali maschili e una possibile conversione dell'ormone testicolare in eccesso in estrogeni potrebbero svolgere un ruolo, il che illustra la complessità della questione.
Opinioni e prospettive
La comunità scientifica è divisa sull’interpretazione finale dei dati e delle tendenze. I critici dei risultati dello studio sottolineano l’eterogeneità dei dati, il che rende difficile trarre conclusioni chiare. Si sostiene che la qualità dei dati provenienti da studi più vecchi che mostrano un calo del numero di spermatozoi non è sempre affidabile. Ma molti importanti epidemiologi, tra cui Shanna Swan e Hagai Levine, esprimono serie preoccupazioni sul fatto che il calo del numero di spermatozoi potrebbe minacciare la continua esistenza della specie.
Allo stesso tempo, va notato che non tutti gli studi mostrano una diminuzione consistente del numero di spermatozoi. Alcuni studi riportano addirittura aumenti in alcune popolazioni. L’OMS pubblica regolarmente linee guida sulla qualità dello sperma per promuovere una diagnosi coerente dell’infertilità maschile, evidenziando l’urgente necessità di ulteriori ricerche.
In definitiva, la questione della fertilità maschile è una complessa interazione di fattori biologici, sociali e ambientali che necessita di essere studiata più intensamente per trovare soluzioni efficaci alla “crisi dello sperma”. Con la crescente consapevolezza del problema potrebbero emergere anche nuove prospettive per la salute maschile e la società riproduttiva.
Per maggiori informazioni e dettagli sugli studi e sui risultati delle ricerche si vedano gli articoli di oe24, spettro E Medico.