Testa di cavallo e mucca da trasporto come minaccia mafiosa in Sicilia
In un incidente scioccante avvenuto in Sicilia, sono state scoperte una testa di cavallo decapitata e una mucca macellata con il suo vitello freddo, in quella che viene interpretata come una minaccia mafiosa.

Testa di cavallo e mucca da trasporto come minaccia mafiosa in Sicilia
La scoperta di una testa di cavallo mozzata e di una mucca fatta a pezzi con il vitello insanguinato ha sconvolto una cittadina siciliana. Le autorità vedono l'incidente come una minaccia da parte della mafia.
Spaventosa scoperta ad Altofonte
Gli animali morti sono stati trovati nella proprietà di un costruttore nella città di Altofonte, vicino a Palermo, ha detto la polizia alla CNN. Lo scenario inquietante ricorda Film “Il Padrino” del 1972, in cui un personaggio si sveglia e trova nel suo letto la testa di un cavallo decapitato.
Dichiarazione dell'imprenditore edile
Il costruttore, il cui nome è stato nascosto per ragioni investigative, ha detto alla polizia di non aver ricevuto alcuna minaccia prima di scoprire gli animali morti, che si trovavano in una proprietà adiacente. Svolge spesso lavori edili per la comunità locale, che ha cercato di escludere dagli appalti pubblici le imprese legate alla mafia. Tuttavia, ha detto di non essere stato contattato da nessun gruppo che chiedesse soldi o favori.
Minaccia mafiosa o tentativo di intimidazione?
Un portavoce della polizia ha detto alla CNN che l'incidente è stato trattato come una tattica intimidatoria da parte della mafia. Questi eventi orribili potrebbero essere collegati al recente rilascio dalle carceri locali di 20 mafiosi le cui condanne sono scadute e che potrebbero essere in cerca di vendetta. “Non dobbiamo abbassare la guardia, la lotta alla mafia è diventata più difficile con la libertà di questi uomini”, aveva detto a settembre Maurizio de Lucia, capo della direzione antimafia.
Reazioni agli incidenti
La sindaca di Altofonte, Angela De Lucia, è rimasta “pietrificata” quando ha saputo degli incidenti. "Non riesco a capire tale barbarie", ha detto ai media locali. “Questo atto ci riporta al Medioevo.”
Tattiche intimidatorie mafiose
L'utilizzo di animali morti, soprattutto cani ma anche cavalli, non è un caso isolato nell'isola del Sud Italia. Questa tattica è stata utilizzata per decenni dal famigerato sindacato mafioso di Cosa Nostra. Negli ultimi anni sono stati segnalati diversi incidenti simili in cui animali decapitati hanno minacciato imprenditori locali. Nel 2023, la testa di un maiale fu trovata fuori da una stazione di polizia, mentre un imprenditore edile locale scoprì la testa di una delle sue capre sul cancello del suo giardino.
La storia della criminalità organizzata in Sicilia
La criminalità organizzata in Sicilia è stata un problema sin dal 19° secolo, quando fu identificata per la prima volta Cosa Nostra. La violenza raggiunse l'apice nel 1992, quando due giudici antimafia, Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, furono assassinati in attentati separati. Negli ultimi anni, Cosa Nostra, in collaborazione con il sindacato calabrese della 'Ndrangheta, è passata dalla criminalità apertamente violenta alla criminalità economica e all'infiltrazione nei governi locali e nelle industrie come l'edilizia e la gestione dei rifiuti.
Ricatto e pizzo
Nonostante questi cambiamenti, l’estorsione e il pizzo, noto anche come “pizzo”, rimangono parte integrante dell’attività mafiosa. In un procedimento penale del 2023, 31 persone sono state condannate per aver sostenuto membri della mafia locale mentendo sul pagamento di denaro per la protezione al gruppo. Nel 2023, Matteo Messina Denaro, un boss mafioso siciliano in fuga da 30 anni, è stato catturato mentre cercava cure contro il cancro a Palermo. Questo arresto evidenzia la portata della complicità che continua a proteggere e sostenere le imprese criminali.