Attacchi sanguinosi in Congo: operatori umanitari sotto attacco!
Il 7 febbraio 2025, tre operatori umanitari degli Heks sono stati uccisi in un attacco nel Congo orientale, mentre la violenza continuava nel Nord Kivu.
Attacchi sanguinosi in Congo: operatori umanitari sotto attacco!
La situazione nella parte orientale del Congo è peggiorata drammaticamente dopo che mercoledì tre collaboratori dell'organizzazione umanitaria svizzera Heks sono morti in un violento attacco. Le vittime, tutto personale locale, sono state uccise durante un'operazione umanitaria nella regione del Nord Kivu. L'incidente è avvenuto in una zona che da anni è segnata dagli scontri tra ribelli ed esercito congolese. Secondo Heks, i lavori del progetto in questa regione saranno sospesi fino a nuovo avviso poiché le circostanze esatte dell'attacco sono ancora oggetto di indagine. L'incidente rappresenta una grave violazione del diritto umanitario internazionale, ha affermato l'agenzia umanitaria. Questa tragedia arriva in un momento in cui i conflitti nella Repubblica Democratica del Congo continuano ad intensificarsi.
Il gruppo ribelle M23 si sta riarmando
Parallelamente a questa crisi, la milizia ribelle M23, accusata di violenza nella regione, ha recentemente tenuto un incontro pubblico nella città conquistata di Goma. Il leader politico del M23, Corneille Nangaa, ha annunciato che avrebbe “cacciato” il presidente congolese Félix Tshisekedi. Si dice che la M23 abbia catturato punti strategici nella città di Nyabibwe, a soli 130 chilometri da Goma, e stia prendendo di mira altre città. Nonostante il cessate il fuoco proclamato dal gruppo ribelle, nella vicina provincia del Sud Kivu i combattimenti sono continuati senza ostacoli, il che potrebbe ulteriormente peggiorare la situazione umanitaria. Nella città di Goma, l’M23 ha già insediato i propri sindaci e sta cercando di stabilire un nuovo ordine.
Anche il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha chiesto urgentemente un cessate il fuoco nel Congo orientale. In un messaggio forte, ha invitato a mettere a tacere le armi e a rispettare la sovranità della Repubblica Democratica del Congo. Ha avvertito: “Non esiste una soluzione militare”. Resta da vedere se il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite risponderà agli incidenti e ordinerà un’indagine formale per chiedere conto ai responsabili. Questi sviluppi evidenziano la situazione precaria del paese e l’urgente bisogno di attenzione e sostegno a livello internazionale mentre la violenza continua a imperversare senza sosta.
Per ulteriori informazioni su questo argomento aggiungere Vienna.at Le descrizioni includono la valutazione secondo cui il governo di Kinshasa spera nel sostegno internazionale per assicurare finalmente alla giustizia i responsabili degli atti di violenza. Allo stesso tempo segnalato SRF sull’escalation dei conflitti e sulla situazione sempre più disperata della popolazione civile nella regione.