Negoziati tra FPÖ e ÖVP: grandi ostacoli davanti ai professionisti della coalizione!
Il 10 febbraio 2025, l’FPÖ e l’ÖVP proseguiranno i negoziati di coalizione, mentre diverse richieste dipartimentali e questioni relative all’asilo rimangono punti di contesa.
Negoziati tra FPÖ e ÖVP: grandi ostacoli davanti ai professionisti della coalizione!
Con una drammatica ripresa, i negoziati tra FPÖ e ÖVP sono ripresi oggi, 10 febbraio 2025. Dopo che la settimana precedente c'era stata una battuta d'arresto e c'era stato addirittura un "silenzio radiofonico" tra le parti, i leader del partito Herbert Kickl (FPÖ) e Christian Stocker (ÖVP) si sono incontrati di nuovo al tavolo delle trattative 5min.a riportato. Gli incidenti spaziavano dalle differenze inconciliabili nell'assegnazione dei portafogli alle accese discussioni sul Ministero degli Interni, che entrambi i partiti rivendicano come propri.
Nel fine settimana l'FPÖ ha offerto all'ÖVP il Ministero degli Esteri, che dovrebbe includere anche le competenze dell'UE che prima si trovavano nella Cancelleria. Tuttavia, il Viminale rimane il punto critico nei colloqui. Forte La stampa L'ÖVP ha segnalato che potrebbe fare a meno del dipartimento delle finanze, ma che sarebbe “insopportabile” che perdesse entrambi i dipartimenti a favore del Partito della Libertà. Nel frattempo sono emersi verbali dei negoziati che evidenziano differenze fondamentali, ad esempio per quanto riguarda la politica di asilo e il finanziamento dei servizi sociali.
Forti richieste da parte dell'FPÖ
Nei negoziati più recenti, l’FPÖ ha chiesto “respingimenti” alle frontiere esterne e vorrebbe sospendere il diritto d’asilo attraverso una “legge d’emergenza”. Anche per quanto riguarda i servizi medici per i richiedenti asilo, che devono essere ridotti in base alle “cure di base necessarie”, l'FPÖ esprime posizioni chiare, ma ciò suscita accese polemiche. La coalizione ha ancora la possibilità di formarsi, ma il presidente federale Alexander Van der Bellen si sta già preparando per le possibili alternative: nuove elezioni o un governo esperto se i negoziati falliscono.