Elezione del consiglio comunale di Innsbruck: costi alti e unità civica
I costi elettorali per la lista turca di 1,1 milioni di euro fanno scalpore a Innsbruck. I partiti chiedono trasparenza e un limite massimo ai costi elettorali. Cosa si nasconde dietro queste spese?

Elezione del consiglio comunale di Innsbruck: costi alti e unità civica
C'è stata molta azione nella campagna elettorale per il consiglio comunale di Innsbruck, ma la discussione attuale riguarda soprattutto gli enormi costi elettorali sostenuti dalla Lista Turca. Florian Tursky, il candidato principale di questa coalizione borghese, ha ora pubblicato cifre che fanno scalpore. La ricompensa per la partecipazione congiunta e le risorse investite sembrano essere sproporzionate rispetto ai voti ottenuti.
L’unificazione sotto il motto “La nuova Innsbruck” ha permesso ai partiti borghesi di unire le forze. Dopo che l'ÖVP, la Lista di Innsbruck e l'Associazione degli anziani hanno mosso i primi passi comuni nella campagna elettorale, c'erano grandi speranze per un esito positivo. Nelle elezioni del 2018, il campo borghese è riuscito a ottenere più del 30% dei voti, ma questa volta i conti sono cambiati radicalmente.
Costi della campagna a livelli record
I costi attuali della campagna elettorale ammontano a ben 1,1 milioni di euro: una somma considerevole che è stata investita solo nelle campagne per le elezioni dei sindaci e dei consigli comunali. Mentre nell’aprile 2024 i costi erano stimati a 690.000 euro, queste cifre sono ora esplose fino a raggiungere costi in nove mesi di 181,13 euro per voto e 275.000 euro per mandato vinto. Considerando che sono stati espressi solo 6.073 voti, i critici ritengono che il risultato sia tutt'altro che soddisfacente.
Complessivamente le 13 liste partecipanti hanno investito nella campagna elettorale circa 2,9 milioni di euro. Ma come funziona nel contesto degli altri partiti? La lista Fritz, ad esempio, ha speso 60,77 euro per voto e 100.000 euro per mandato, il che mostra una chiara differenza rispetto alla spesa della lista Tursky.
In questo contesto, i NEOS chiedono maggiore trasparenza nel finanziamento delle campagne elettorali. Seguendo il motto “carte aperte”, durante la campagna elettorale hanno pubblicato online tutte le entrate e le uscite. Lukas Schobesberger sottolinea che questo dovrebbe essere una cosa ovvia per dare ai cittadini la possibilità di vedere come i partiti gestiscono i fondi.
La SPÖ, dal canto suo, esamina ulteriormente i costi e introduce un limite massimo per le spese elettorali. Il presidente Benjamin Plach propone un importo massimo di 300.000 euro per mantenere le spese entro limiti ragionevoli. Hanno reso trasparenti le proprie spese di poco meno di 300.000 euro, sorprendentemente vicine al limite massimo proposto.
Anche l’FPÖ ha espresso aspre critiche. Il presidente del partito statale Markus Abwerzger ritiene allarmanti i costi della fallita campagna elettorale dell'ÖVP. Egli rileva che 1,1 milioni di euro per 6.072 voti è stata la campagna elettorale più costosa della storia della città. Ciò solleva interrogativi sull’efficienza e sulle strategie future.
La discussione sui costi della campagna elettorale mostra che la questione preoccupa non solo le persone coinvolte, ma anche gli elettori. L’attenzione ora è rivolta alla richiesta di maggiore trasparenza e di riforme potenzialmente necessarie per trasformare gli investimenti elettorali in un sistema giusto e supportato. Il panorama politico a Innsbruck rimane entusiasmante, ma sarà interessante vedere come i partiti risponderanno a queste sfide. Per approfondimenti e numeri più dettagliati i report sono disponibili su www.meinkreis.at essere consultato.