Netanyahu: Israele sta cambiando radicalmente il volto del Medio Oriente

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Sotto Netanyahu, Israele sta perseguendo una strategia militare aggressiva contro la Siria e Hamas per affermarsi come centro di potere regionale.

Israel verfolgt unter Netanyahu eine aggressive Militärstrategie gegen Syrien und die Hamas, um sich als regionales Machtzentrum zu etablieren.
Sotto Netanyahu, Israele sta perseguendo una strategia militare aggressiva contro la Siria e Hamas per affermarsi come centro di potere regionale.

Netanyahu: Israele sta cambiando radicalmente il volto del Medio Oriente

Dopo il rovesciamento del sovrano siriano Bashar al-Assad, Israele sta nuovamente esercitando una massiccia pressione sulla Siria. Il primo ministro Benjamin Netanyahu annuncia che Israele vuole “cambiare il volto del Medio Oriente”. Ciò avviene nel mezzo di una serie di oltre 300 attacchi aerei che hanno preso di mira strutture e infrastrutture militari in Siria. Questo dispiegamento militare segue il ruolo di Assad come attore chiave nell’“Asse del Male” dell’Iran, che, secondo Netanyahu, ha fomentato l’odio contro Israele e avviato l’aggressione militare, come nella guerra dello Yom Kippur del 1973. A Gerusalemme, il primo ministro ha affermato che gli attacchi sono una risposta alle sfide poste da Hamas, Hezbollah e dall'Iran, e ha sottolineato l'obiettivo di Israele di affermarsi come centro di potere nella regione. Forte Corona.at Secondo i rapporti, negli attacchi sono state distrutte numerose installazioni militari, inclusi aeroporti e depositi di armi.

Israele attacca punti strategici

L'Osservatorio siriano per i diritti umani riporta quasi 310 attacchi aerei dall'inizio della settimana. Questi attacchi hanno preso di mira obiettivi militari chiave, mentre le autorità locali di Damasco hanno lamentato violente esplosioni. Il ministro degli Esteri Gideon Saar ha affermato che Israele ha preso di mira i sistemi di armi strategiche per evitare che cadano nelle mani degli estremisti. Vengono presi di mira anche i resti di armi chimiche e missili a lungo raggio, il che illustra l’intensità e la portata delle misure offensive. Riguardo agli sviluppi nella Striscia di Gaza, Netanyahu ha rifiutato di chiedere la fine immediata della guerra e ha ribadito che l'"annientamento" di Hamas resta l'obiettivo principale. Secondo le sue stesse parole, vuole evitare che si ripeta la “catastrofe del 7 ottobre”, mentre vede come priorità il ritorno degli ostaggi, come Spiegel.de segnalato.