Contributo alla crisi energetica: l’industria dell’energia eolica sta lottando per la propria esistenza!
La IG Windkraft critica la nuova situazione di crisi di bilancio poiché danneggia le energie rinnovabili in Austria.

Contributo alla crisi energetica: l’industria dell’energia eolica sta lottando per la propria esistenza!
Il governo federale ha sottoposto a revisione un inasprimento del contributo per la crisi energetica, che sta già provocando grandi disordini nel settore delle energie rinnovabili. Secondo il gruppo di interesse sull'energia eolica (IG) questa misura avrà un impatto negativo sullo sviluppo dell'energia eolica e sulla creazione di valore a livello regionale. Secondo Florian Maringer, amministratore delegato della IG Windkraft, la decisione è considerata ingiusta perché colpisce soprattutto le aziende di medie dimensioni, mentre il settore dei combustibili fossili rimane protetto. Oltre il 60% della produzione di energia eolica in Austria è nelle mani di aziende con radici regionali.
Soprattutto in inverno, quando i prezzi dell’energia elettrica sono elevati, le tasse previste colpiscono soprattutto il settore dell’energia eolica. Per queste aziende, la competitività, che è responsabile della creazione di circa 8.000 posti di lavoro e di una creazione di valore di quasi 240 milioni di euro nel 2025, sarà gravemente ridotta. Secondo la stima flash del PIL si registra anche una crescita economica minima, che pesa ulteriormente sulla fiducia nella località. Sono in pericolo gli attuali investimenti per 160 milioni di euro, che potrebbero fornire elettricità a 60.000 famiglie.
Crisi energetiche globali e loro effetti
La situazione di tensione in Medio Oriente e la riduzione delle forniture di gas dalla Russia all’Europa hanno avuto un impatto significativo sui mercati petroliferi, come riporta l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) nel suo World Energy Outlook 2023. La sicurezza dell’approvvigionamento di petrolio e gas rimane una questione fondamentale, in particolare durante la transizione verso l’energia pulita. Le previsioni mostrano che la quota del commercio marittimo di petrolio greggio dal Medio Oriente all’Asia aumenterà dal 40% al 50% entro il 2050.
La crisi energetica globale richiama inoltre l’attenzione sulla necessità di garantire l’accessibilità economica dell’energia e la stabilità dell’approvvigionamento elettrico. Le misure di protezione dei consumatori contro le fluttuazioni dei prezzi del carburante sono già costate ai governi 900 miliardi di dollari nel 2022. Le strategie chiave includono maggiori investimenti in reti resilienti e digitalizzate e la promozione di tecnologie a basse emissioni come l’idrogeno e la bioenergia.
Politica energetica dell’UE e obiettivi futuri
La politica energetica dell’UE è progettata per garantire la decarbonizzazione, la competitività, la sicurezza dell’approvvigionamento e la sostenibilità. La politica energetica dell’UE si basa sui principi dell’efficienza energetica e dell’espansione delle energie rinnovabili. Nel 2015 sono stati fissati cinque obiettivi principali dell’Unione dell’energia: diversificazione delle fonti energetiche, mercato interno dell’energia integrato, miglioramento dell’efficienza energetica, decarbonizzazione dell’economia e promozione delle tecnologie a basse emissioni di carbonio.
Gli attuali obiettivi della politica energetica dell’UE mirano ad aumentare la quota di energia rinnovabile nel consumo energetico finale al 42,5% entro il 2030 e a ridurre il consumo di energia primaria e finale dell’11,7% rispetto al 2020. Gli Stati membri sono tenuti a elaborare piani nazionali per l’energia e il clima e a fornire relazioni sui progressi compiuti per raggiungere gli obiettivi dell’Unione dell’energia.
In sintesi, l’industria dell’energia eolica in Austria deve affrontare enormi sfide, mentre la crisi energetica globale e gli obiettivi energetici dell’UE continuano a definire il quadro per i futuri sviluppi e investimenti nel settore energetico. L'espansione dell'energia eolica è auspicata dalla IG Windkraft come passo cruciale per un bilancio a prova di crisi e per la creazione di valore nella regione.