Marine Le Pen condannata: pena detentiva e appello alla protesta!
Marine Le Pen è stata condannata per appropriazione indebita di fondi europei. Al verdetto seguono proteste e reazioni internazionali.
Marine Le Pen condannata: pena detentiva e appello alla protesta!
Marine Le Pen, ex leader del populista di destra Rassemblement National (RN), ha dovuto subire un verdetto rivoluzionario, anche se controverso, il 1 aprile 2025. Il giudice Bénédicte de Perthuis ha dichiarato che Le Pen aveva sottratto oltre quattro milioni di euro di fondi dell'UE, con una condanna a quattro anni di reclusione. Di questi, due anni sono in libertà vigilata e due anni sono agli arresti domiciliari. Inoltre, Le Pen dovrà pagare una multa di 100.000 euro e non potrà più ricoprire cariche pubbliche. In una prima reazione, la Le Pen ha annunciato che presenterà ricorso perché ritiene che la sentenza abbia una motivazione politica.
La decisione ha causato ondate significative e mobilitato proteste a livello nazionale guidate dal leader del partito Jordan Bardella. Nel suo discorso Bardella ha sottolineato che i francesi dovrebbero indignarsi per la sentenza e ha invitato i suoi sostenitori a manifestare. Rémy Heitz, pubblico ministero della Corte di cassazione, ha difeso l'integrità giudiziaria della sentenza, mentre il giudice che presiede è da allora sotto protezione della polizia a causa delle minacce.
Reazioni politiche e solidarietà
Le reazioni alla sentenza sono diverse e provengono sia dallo spettro politico tedesco che da quello internazionale. Éric Ciotti, un deputato conservatore, ha definito il verdetto una “cospirazione giudiziaria indegna”. Anche Jean-Luc Mélenchon, leader del partito populista di sinistra La France insoumise, chiede un referendum sulle dimissioni. Le Pen riceve sostegno anche dai massimi livelli: il vice primo ministro italiano Matteo Salvini e il primo ministro ungherese Viktor Orbán esprimono la loro solidarietà al leader populista di destra.
Nel contesto internazionale, la situazione è considerata preoccupante dal governo americano, mentre Donald Trump traccia paralleli con le sue stesse battaglie legali. Anche il Cremlino ha espresso preoccupazione per la violazione delle norme democratiche in Europa, ma ha descritto la sentenza come una questione interna alla Francia.
I collegamenti internazionali di Le Pen
Il padre di Marine Le Pen, Jean-Marie Le Pen, aveva già legami storici con la Russia fin dal 1968, quando accolse il pittore nazionalista russo Ilya Glazunov. Questa tradizione continua con Marine Le Pen, che promuove politiche filo-russe e ha incontrato Vladimir Putin nel 2017 per ottenere il riconoscimento internazionale. Questi legami tra la destra francese e la Russia non sono solo politici, ma anche finanziari: Le Pen ha ricevuto un prestito di 9 milioni di euro dalla Russia per la sua campagna presidenziale del 2017, mentre Jean-Marie Le Pen ha ricevuto 2 milioni di euro da una società cipriota presumibilmente legata a un ex agente del KGB.
I legami storici e ideologici tra il Rassemblement National e la Russia sono profondamente radicati e si riflettono in valori condivisi, come l’enfasi sulla sovranità politica e culturale e la resistenza alla globalizzazione. Questo sostegno reciproco potrebbe essere vantaggioso per la Russia poiché il sostegno a Mosca diminuisce in Europa.
La condanna di Le Pen e le proteste che ne sono seguite stanno attirando l'attenzione non solo in Francia ma anche in tutta Europa. Sollevano questioni fondamentali sulla democrazia, sulla giurisprudenza e sulla minaccia alla diversità politica. Gli sviluppi politici in Francia potrebbero avere conseguenze di vasta portata, sia per il paese stesso che per la destra europea nel suo complesso.