L'ARD interpella la Corte Costituzionale: il futuro della radiodiffusione è in bilico!
L'ARD presenta un ricorso costituzionale contro il mancato adeguamento del canone a partire dal 2025 per garantire il finanziamento e l'indipendenza giornalistica.
L'ARD interpella la Corte Costituzionale: il futuro della radiodiffusione è in bilico!
Stoccarda (ots)
Con un colpo di scena drammatico, l'ARD ha presentato ricorso alla Corte costituzionale federale! Sullo sfondo di un vero e proprio scenario di crisi c’è la disputa sul canone di trasmissione: nel febbraio 2024 la Commissione per la determinazione dei fabbisogni finanziari delle società di radiodiffusione (KEF) ha raccomandato un adeguamento del canone di 58 centesimi al mese, che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2025. Ma i Länder federali non sono ancora riusciti a concordare un trattato statale per attuare questa raccomandazione. La pressione temporale è enorme: restano sette settimane per introdurre effettivamente un aumento regolamentato dalla legge.
Alcuni stati federali segnalano la loro approvazione, mentre altri si rifiutano con esitazione o costantemente di adeguare i contributi. Ma! È necessaria una decisione unanime da parte di tutti i paesi per garantire l’economia dei media sponsorizzati dallo stato. Se manca questo accordo il finanziamento delle emittenti potrebbe essere in grave pericolo, avverte la KEF. Il presidente dell’ARD Kai Gniffke chiarisce: “Questo passo è difficile per noi, ma non possiamo accettare una violazione della procedura”. L'ARD considera il ricorso costituzionale come la sua ultima risorsa ed è pronta a battersi per questo!
Un passo verso un futuro incerto
Il raggiungimento di una soluzione consensuale è stato ulteriormente complicato dal discorso emerso dall'ultima conferenza del primo ministro di ottobre, in cui sono entrate in gioco le possibili riserve come possibile soluzione. Ma fai attenzione! Tali riserve sono già state incluse nell'importo del contributo proposto di 18,94 euro; il doppio utilizzo è impossibile.
L'ARD ritiene che il Trattato statale riformatore, anch'esso in discussione, sia un passo positivo. "Sosteniamo i cambiamenti necessari per un panorama mediatico sostenibile", afferma Gniffke. Ma il tempo è essenziale e ARD è determinata a mantenere la rotta contro ogni previsione. La disputa sul finanziamento della radiodiffusione potrebbe quindi entrare in una fase turbolenta: un tema caldo e complicato che tocca tutta la Germania!