Riduzione dei prezzi dell'elettricità: WKÖ chiede urgentemente una proroga fino al 2030!
L’8 giugno 2025 la WKÖ accoglie con favore la nuova legge sulla perequazione dei prezzi dell’elettricità per rafforzare l’industria nazionale.

Riduzione dei prezzi dell'elettricità: WKÖ chiede urgentemente una proroga fino al 2030!
La Camera dell'economia austriaca (WKÖ) ha accolto con favore le nuove misure di aiuto del governo federale. Queste includono l’introduzione di una legge sulla perequazione dei prezzi dell’elettricità per il 2025 e il 2026, che mira a sostenere l’industria nazionale. Lo scopo della legge è quello di evitare la rilocalizzazione indiretta delle emissioni di carbonio e quindi impedire la delocalizzazione della produzione o la migrazione di aziende verso paesi terzi. Jochen Danninger, segretario generale della WKÖ, sottolinea la necessità di prorogare la legge fino al 2030 per garantire la sicurezza della pianificazione e la competitività della piazza economica austriaca. La necessità di agire è considerata urgente per garantire la prosperità in Austria e rafforzare l’economia nazionale.
Secondo le informazioni di DEHSt Dal terzo periodo di scambio del sistema di scambio delle quote di emissione dell’UE (EU-ETS), gli impianti non ricevono più assegnazioni gratuite per le loro emissioni derivanti dalla produzione di energia elettrica. Questo regolamento, in vigore dal 2013, fa sì che i produttori di elettricità trasferiscano ai propri clienti i costi della produzione di CO2 derivanti dalla produzione di elettricità. Particolarmente colpite sono le imprese industriali ad alta intensità di elettricità che avvertono una maggiore pressione per garantire la loro competitività internazionale.
Misure contro la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio
La compensazione del prezzo dell’energia elettrica è destinata a sostenere queste aziende attenuando i costi indiretti della CO2. Questa non è solo una risposta all’aumento dei costi di produzione, ma anche una misura necessaria per prevenire la delocalizzazione della produzione e l’aumento delle emissioni di CO2 in paesi al di fuori del sistema di scambio delle quote di emissione dell’UE. In questo contesto, la Commissione Europea ha individuato i settori che presentano un elevato rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, tra cui ghisa, acciaio e ferroleghe. CLIMA riferisce che la revisione della direttiva EU ETS fissa i criteri per determinare un elenco di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio.
In totale, questo elenco comprende 63 settori e sottosettori, che coprono circa il 96% delle emissioni industriali. Ciò dimostra quanto siano importanti le misure contro la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio per l’industria europea.
Sicurezza del budget e della pianificazione
Danninger sottolinea però anche che in Austria attualmente non ci sono fondi di bilancio sufficienti per l'attuazione di queste misure. Ciò potrebbe mettere a repentaglio l’attuazione della legge sulla compensazione dei prezzi dell’energia elettrica. Per sfruttare l’intera portata degli orientamenti dell’UE sugli aiuti di Stato entro il 2030, sarebbe necessaria una pianificazione tempestiva e completa. Altri Stati membri dell’UE, come la Germania, hanno implementato con successo strumenti simili dal 2013.
Garantire una base economica stabile e preservare i posti di lavoro nell’industria nazionale sarà quindi cruciale nei prossimi anni. La lotta efficace contro la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio e il sostegno alle industrie ad alta intensità di energia elettrica non saranno solo auspicabili ma anche necessari per la competitività dell’Austria sul mercato internazionale.