Luci di speranza: cerimonia commemorativa dopo la strage di Graz nel Duomo di Santo Stefano

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Il 12 giugno 2025, nel Duomo di Santo Stefano a Vienna, ha avuto luogo una cerimonia commemorativa per le vittime della sparatoria di Graz, presieduta dall'arcivescovo Franz Lackner.

Am 12. Juni 2025 fand im Wiener Stephansdom ein Gedenkgottesdienst für die Opfer des Amoklaufs in Graz statt, geleitet von Erzbischof Franz Lackner.
Il 12 giugno 2025, nel Duomo di Santo Stefano a Vienna, ha avuto luogo una cerimonia commemorativa per le vittime della sparatoria di Graz, presieduta dall'arcivescovo Franz Lackner.

Luci di speranza: cerimonia commemorativa dopo la strage di Graz nel Duomo di Santo Stefano

Il 12 giugno 2025 si è svolta una cerimonia commemorativa nel Duomo di Santo Stefano a Vienna per concludere i tre giorni di lutto nazionale per le vittime della sparatoria a Graz. Questo tragico incidente, avvenuto martedì scorso, ha causato la morte di undici persone, tra cui nove studenti e un insegnante, e il ferimento di almeno altre 12 persone. Il presidente federale Alexander Van der Bellen e l'intero governo federale erano presenti e hanno reso omaggio alle vittime.

La funzione, che si è svolta sotto l'egida cristiana della Conferenza episcopale austriaca, è stata presieduta dall'arcivescovo Franz Lackner. Al suo fianco sono intervenuti altri vescovi e il presidente della comunità religiosa islamica. L'amministratore apostolico di Vienna Josef Grünwidl ha aperto la funzione con parole di benvenuto e ha sottolineato che le ferite della furia rimarranno oltre la fine del lutto nazionale.

Segni di tristezza e speranza

In un atto commovente, il presidente federale Van der Bellen ha acceso la prima delle dieci candele bianche allestite per le vittime. È stata accesa anche una candela per l'autore del reato. Bishop Michael Chalupka of the Evangelical Church in Austria said a prayer while Imam Ermin Sehic recited Koranic verses about the hope of eternal life.

Nel suo discorso, mons. Lackner ha invitato alla solidarietà e ha sottolineato la responsabilità condivisa in questo periodo di lutto. “Consideriamoci come un fratello o una sorella”, ha detto, invitando le persone a vivere con consapevolezza e conversazione. Queste parole hanno avuto una risonanza particolare in una situazione che ha profondamente scosso il Paese. Mons. Chalupka ha parlato anche del vuoto delle sedie riservate alle vittime per illustrare il dolore delle persone in lutto.

Un dolore mai dimenticato

Il lutto per le vittime è stato simboleggiato anche dalla presenza di alti rappresentanti politici e delle comunità religiose. Erano presenti oltre al governo federale anche il vicecancelliere Andreas Babler e il ministro degli esteri Beate Meinl-Reisinger. La bandiera austriaca sventolò a mezz'asta fino alla fine del lutto nazionale. È stata sepolta giovedì sera al suono della campana, subito dopo la fine della funzione.

La sparatoria di Graz e il lutto nazionale che ne seguì furono classificati dal governo austriaco come un “disastro nazionale”, sottolineando la necessità di questa commemorazione. Diverse centinaia di persone hanno seguito l'appello al lutto e alla memoria, dimostrando così solidarietà in questo momento difficile, come ha sottolineato anche il direttore della Caritas Vienna, Klaus Schwertner.

In questo tremendo lutto per le vite perdute, rimane la speranza per la luce nell'oscurità, di cui si è parlato più volte durante la funzione. La cerimonia commemorativa è stata un potente simbolo della forza e della coesione della comunità in momenti di profonda tristezza.