Indagine inspiegabile: IS rimpatriata Maria G. sotto sorveglianza!

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Sono in corso le indagini contro la rimpatriata dell'Isis Maria G.. Dettagli su accuse, rimpatrio e approcci di prevenzione nell'estremismo.

Indagine inspiegabile: IS rimpatriata Maria G. sotto sorveglianza!

Le controversie legali che circondano la rimpatriata Maria G. dall'ambiente dello Stato islamico (IS) hanno preso una nuova svolta. Forte Piccolo giornale L’accusa parte dal presupposto che la 24enne, che ha lasciato la sua città natale, Salisburgo, all’età di 17 anni per unirsi all’ISIS in Siria nel 2014, non rappresenti più una minaccia. Ciò avviene nel contesto delle indagini in corso sull'appartenenza a un gruppo terroristico e a un'organizzazione criminale.

Maria G. ha dato alla luce due figli in Siria e ha perso il marito, morto in combattimento come combattente dell’Isis. Dopo la sua cattura nel 2019, dal settembre 2020 si trovava nel campo di internamento di Roj, dove viveva con i suoi figli. Dal 2019 il Ministero degli Esteri austriaco si è offerto di riportare indietro i figli minorenni, ma Maria G. ha rifiutato. Un passo decisivo è avvenuto il 10 ottobre 2024, quando il Tribunale amministrativo federale ha ordinato il ritorno di Maria G. e dei suoi figli. Il 1° marzo di quest'anno sono finalmente atterrati all'aeroporto di Vienna-Schwechat.

Diverse situazioni giuridiche

A differenza di Evelyn T., anche lei rimpatriata e condannata a due anni di libertà vigilata a causa della sua appartenenza ad un'organizzazione terroristica, Maria G. resta in libertà. Mentre Evelyn T. deve rispettare i requisiti del tribunale, compresa la partecipazione alla psicoterapia e a un programma di deradicalizzazione, l’accusa presuppone che Maria G. abbia un rapporto rilassato con le idee dell’IS.

Evelyn T. si è ormai ambientata nella sua nuova vita e ha numerosi impegni, ad esempio presso l'associazione dei servizi di libertà vigilata di Neustart. Il suo obiettivo è iniziare a lavorare come guardiano dello zoo il prima possibile.

Prevenzione e radicalizzazione

I casi di Maria G. ed Evelyn T. illustrano le sfide e le strategie per affrontare la radicalizzazione. Forte bpb Le misure preventive sono fondamentali per affrontare l’estremismo. Recenti progetti di ricerca, come il progetto MAPEX, hanno dimostrato l’importanza di affrontare diverse aree del fenomeno per evitare la stigmatizzazione.

Un approccio trasversale ai fenomeni di prevenzione potrebbe contribuire ad affrontare i meccanismi concomitanti e a sviluppare una migliore comprensione delle dinamiche della radicalizzazione. Workshop, apprendimento interculturale e promozione dell’alfabetizzazione mediatica critica sono componenti essenziali di questo lavoro. Tuttavia, è difficile raggiungere i gruppi target in modo efficace, soprattutto attraverso i nuovi media.

Mentre si discute del procedimento giudiziario contro Maria G. e i rimpatriati, l’attenzione rimane sulla necessità di un dialogo costante e di strategie di prevenzione sostenibili nella società. Queste sfide richiedono la collaborazione di team multiprofessionali e una pianificazione a lungo termine al fine di creare strutture efficaci nella prevenzione della radicalizzazione.