Il bilancio delle donne sotto pressione: Disoski avverte di uno stallo nell'uguaglianza!
Meri Disoski critica il congelamento del budget femminile della SPÖ e chiede sostegno finanziario per l'uguaglianza e la protezione dalla violenza.

Il bilancio delle donne sotto pressione: Disoski avverte di uno stallo nell'uguaglianza!
Il 17 giugno 2025 Meri Disoski, portavoce femminile del Partito dei Verdi, ha parlato in modo critico del bilancio del governo federale in seno al Consiglio nazionale. L'ha definita una dichiarazione di fallimento della politica femminile e ha fatto riferimento al massiccio congelamento del bilancio femminile sotto la guida del ministro delle donne guidato dall'SPÖ. Il budget di responsabilità governativa è stato aumentato dai Verdi da 10 a 33,6 milioni di euro, ma ora rimane a questo livello, il che, al netto dell'inflazione, significa una diminuzione dei fondi per l'uguaglianza, la protezione contro la violenza e la politica attiva delle donne. “Se vuoi una vera uguaglianza, devi finanziarla”, ha spiegato Disoski e ha chiesto una correzione di rotta.
Viene criticato anche il modo in cui i rappresentanti dei partiti al governo vendono questa situazione di stallo come un successo. Disoski ha osservato che le donne che lottano per salari equi, protezione dalla violenza e pari opportunità sono deluse da tali decisioni politiche. Per quanto urgenti siano le richieste di uguaglianza, i finanziamenti rimangono inadeguati.
Svantaggi finanziari affrontati dai genitori single
Disoski è particolarmente preoccupato per gli ulteriori tagli al bilancio, che riguardano, tra l'altro, il bonus climatico, il congedo formativo e l'adeguamento automatico delle prestazioni sociali. Questi tagli colpiscono soprattutto i genitori single, che nel prossimo anno dovranno aspettarsi una perdita di 555 euro. Diventa chiaro qui che le politiche attuali mettono in pericolo l’esistenza non solo delle donne in generale, ma anche dei gruppi vulnerabili in particolare.
Un esempio scioccante è il numero d'emergenza maschile in Stiria, che è sull'orlo della chiusura a causa di una perdita di 200.000 euro. Il finanziamento è stato annullato dal Ministero degli affari sociali, che è sotto l'egida della SPÖ. Disoski sottolinea l'urgenza di finanziare adeguatamente la protezione dalla violenza e la salute delle donne, soprattutto dopo il recente femminicidio a Graz. Chiede misure per garantire la prevenzione della violenza e rafforzare i progetti delle donne.
La politica femminista come chiave per l’uguaglianza
La politica delle donne verdi si considera una politica delle donne femministe, con il chiaro obiettivo dell’uguaglianza a tutti i livelli. Gli argomenti di questo orientamento politico spaziano dall'indipendenza economica ai diritti di autodeterminazione riproduttiva delle donne. Viene ripetutamente sottolineato che i diritti delle donne sono sempre più attaccati a livello internazionale. Pertanto, la voce femminista nel Consiglio nazionale è considerata insostituibile.
Gli effetti dei movimenti femministi si fanno sentire anche a livello globale. Uno studio attuale condotto dall’Istituto tedesco per lo sviluppo e la sostenibilità (IDOS) per conto di GIZ mostra che tali movimenti sono cruciali per il cambiamento sociale. Non solo promuovono l’uguaglianza di genere, ma anche la cooperazione internazionale sostenibile. Le femministe sono particolarmente attive in paesi come il Ghana e l’India: promuovono riforme politiche e chiedono giustizia in materia di salute e clima.
I risultati di questi studi sono incorporati nel lavoro di GIZ e dimostrano che l'uguaglianza di genere è essenziale per lo sviluppo sostenibile, la pace e la giustizia sociale. Disoski e i Verdi vedono la necessità di fornire finalmente le giuste risorse finanziarie in Austria per raggiungere gli importanti obiettivi femministi.