Perdite d'acqua allarmanti: i fiumi austriaci si stanno prosciugando!

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Greenpeace analizza il calo delle acque in 18 fiumi austriaci dal 1977 e chiede misure per proteggere le risorse idriche.

Greenpeace analysiert den Wasserrückgang in 18 österreichischen Flüssen seit 1977 und fordert Maßnahmen zum Schutz der Wasserressourcen.
Greenpeace analizza il calo delle acque in 18 fiumi austriaci dal 1977 e chiede misure per proteggere le risorse idriche.

Perdite d'acqua allarmanti: i fiumi austriaci si stanno prosciugando!

Per far luce sui drastici cambiamenti nella quantità d'acqua nei fiumi austriaci, Greenpeace ha effettuato un'analisi approfondita. Si tratta di 18 fiumi, il cui volume è stato esaminato dal 1977. I risultati mostrano che in 15 fiumi su 18 la quantità d'acqua nei mesi estivi dal 2000 al 2022 è in media inferiore rispetto agli anni comparabili dal 1977 al 1999. Particolarmente colpite sono le regioni del Vorarlberg e del Burgenland, dove sono state registrate perdite d'acqua fino al 41%. In media il Danubio trasporta così poca acqua che l'intero Mur potrebbe riempirsene, secondo i dati allarmanti di OTS.

L'analisi dettagliata comprende oltre 78.000 misurazioni che analizzano i mesi estivi da luglio a settembre. Dei 18 fiumi esaminati, lo Strem nel Burgenland ha registrato le perdite maggiori con un calo medio del 41% e il Pinka con il 25% in meno di acqua. Anche il Lech nel Tirolo e il Vorarlberg nonché il Reno nel Vorarlberg mostrano cali significativi rispettivamente del 16% e del 12%. Negli ultimi anni sono peggiorati anche i volumi d'acqua più bassi nei mesi estivi: la Pinka è diminuita fino al 58% e lo Strem è diminuito del 30%. Inoltre, nei periodi di siccità, l'Ill e il Reno trasportano molta meno acqua rispetto ad anni fa, come riferisce ORF.

Contesto e cause della perdita d'acqua

Le ragioni di questo sviluppo preoccupante sono complesse: gli esperti sottolineano che non solo le precipitazioni ma anche l’evaporazione svolgono un ruolo decisivo. Negli ultimi 40 anni, l’evaporazione in Austria è aumentata del 17%, il che, combinato con il cambiamento climatico, la siccità e gli eventi meteorologici estremi, sta portando a una significativa diminuzione della quantità di acqua. Nel 2024, la temperatura in Austria era di circa 3,1 gradi sopra i livelli preindustriali, aggravando ulteriormente la situazione. Questi cambiamenti non riguardano solo l’ambiente, ma hanno anche un impatto sull’agricoltura, sull’approvvigionamento di acqua potabile, sui trasporti marittimi e sull’energia idroelettrica, come chiarisce GreenKama.

Prof. Univ. Il Dr. Thomas Hein mette in guardia dagli effetti negativi sulla fauna selvatica dei fiumi. L’aumento della temperatura dell’acqua potrebbe influire sulla qualità dell’acqua. La crescita delle alghe in queste condizioni rappresenta un ulteriore problema. Greenpeace chiede quindi al ministro dell'Acqua Norbert Totschnig di adottare misure rapide per proteggere i fiumi e l'equilibrio idrico. Ciò include l’introduzione di un registro trasparente per i prelievi idrici, nonché un’ambiziosa strategia idrica e progetti di rinaturalizzazione più rapidi. Questo è l’unico modo per garantire la stabilità ecologica.

Misure e prospettive future

Con il Regolamento sulla Rinaturazione, l’UE si è posta l’obiettivo di riportare almeno il 20% degli ecosistemi ad uno stato quasi naturale entro il 2030. La necessità di una gestione sostenibile delle risorse idriche e di strategie di adattamento sta diventando sempre più urgente. Il Ministero del Clima prevede di introdurre la regolamentazione sui prelievi idrici entro il 2026, mentre è in corso in collaborazione con scienziati uno studio per analizzare l’impatto della crisi climatica sulla gestione dell’acqua.

L’impatto di questi sviluppi non si fa sentire solo a livello locale, ma ha anche implicazioni sociali ed economiche di vasta portata. La gestione dell’acqua sta diventando una delle sfide chiave del 21° secolo ed è essenziale che sia i politici che i cittadini affrontino attivamente la questione.