Renate Künast: indignazione per il tweet palestinese su Jesus!

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Renate Künast provoca indignazione e accuse di antisemitismo tra i Verdi e la società con il suo tweet su “Gesù palestinese”.

Renate Künast sorgt mit Tweet über „palästinensischen Jesus“ bei Grünen und Gesellschaft für Empörung und Antisemitismus-Vorwürfe.
Renate Künast provoca indignazione e accuse di antisemitismo tra i Verdi e la società con il suo tweet su “Gesù palestinese”.

Renate Künast: indignazione per il tweet palestinese su Jesus!

Una tempesta di indignazione si è scatenata tra i ranghi della politica tedesca quando la deputata dei Verdi Renate Künast ha riscaldato gli animi con un tweet controverso. In un messaggio sulla piattaforma X, precedentemente Twitter, ha citato il giornalista e storico Nils Minkmar e ha parlato di “un ebreo palestinese” per attirare l'attenzione sulla dura politica migratoria. Ma questo tentativo ha acceso un mare di critiche invece di stimolare il pensiero.

Ci fu una grandinata di opposizione da tutte le parti, in particolare riguardo alla rappresentazione di Gesù come un “ebreo palestinese”. Hanno parlato sia storici che politici, compresi i colleghi del partito dei Verdi. Volker Beck, presidente della Società israelo-tedesca, ha definito “imbarazzante” la dichiarazione e ha indirettamente accusato Künast di antisemitismo. Nell’antichità, ha ricordato, il termine “Palestina” non esisteva ancora quando nacque Gesù. Il mondo riferisce, che Jutta Ditfurth, ex politica dei Verdi, ha osservato criticamente che i fatti storici sono spesso distorti nel contesto dei dibattiti attuali. Ha avvertito che anche molti pensatori progressisti sapevano poco dell’antigiudaismo storico e che quindi potrebbe diffondersi.

Passo falso indimenticabile

Come se ciò non bastasse, anche l'avvocato Arnd Diringer ha ripreso il dibattito e ha accusato la diffusione annuale di “fake news” nel periodo natalizio. Secondo lui, la storia è stata "mentita insieme" per adattarsi alla sua visione del mondo, come ha chiarito su X. Sotto il tweet di Künast sono apparse presto note della comunità che sottolineavano incongruenze storiche: "Gesù era ebreo" e "I genitori non erano indigenti" - fatti che dovevano garantire l'accuratezza storica.

Le critiche alle dichiarazioni di Künast si sono diffuse ampiamente, anche sui social media, che oggi fungono da lente d'ingrandimento per i dibattiti politici. “È pericoloso”, ha proseguito Ditfurth, “quando i fatti storici vengono piegati dall’opportunismo”. Questo incidente solleva interrogativi su come i personaggi storici e la loro rappresentazione vengono trattati nei dibattiti moderni. E dimostra che nell’era digitale, le dichiarazioni negli spazi pubblici possono rapidamente sviluppare una propria dinamica inaspettata.

Accuse reciproche

La stessa eurodeputata è sotto pesante attacco, ma ritiene giustificato il suo impegno a favore dell’umanità sulle questioni relative all’immigrazione. Ma la distorsione dei fatti storici attira più critici che sostenitori. Le appassionate discussioni negli ambienti politici e pubblici rendono chiaro che la consapevolezza storica deve essere sempre coltivata per disinnescare tali controversie e trasferire i processi di apprendimento del passato nel presente e nel futuro.

Tutto sommato, si scopre che le azioni politiche e le narrazioni storiche rappresentano spesso una miscela esplosiva, che catapulta rapidamente i tweet sconsiderati alla ribalta dell’interesse pubblico. Renate Künast ora raccoglie i frutti, secondo Arnd Diringer nel suo Post commentato su X, le conseguenze della sua dichiarazione infruttuosa. Ma il dibattito sulla corretta interpretazione degli eventi storici resta importante per lo sviluppo sociale.