Deportazioni di massa: il Pakistan rimanda 80.000 afghani nel territorio talebano
Il Pakistan sta rimandando indietro oltre 80.000 afghani, adducendo ragioni di sicurezza. I medici avvertono di condizioni catastrofiche.
Deportazioni di massa: il Pakistan rimanda 80.000 afghani nel territorio talebano
Dalla fine di marzo 2025, il Pakistan ha rimandato a casa oltre 80.000 cittadini afghani. Questa cifra è stata confermata da un alto funzionario governativo a Islamabad. Il ministero dell'Interno pakistano giustifica le deportazioni di massa con il presunto coinvolgimento di migranti afghani in attività criminali e attacchi terroristici. Secondo Kosmo, il governo pakistano prevede di deportare un totale di circa tre milioni di afghani, mettendo ulteriormente a dura prova le relazioni diplomatiche tra i due paesi.
I talebani hanno respinto le accuse e hanno condannato le misure coercitive come illegali. Accusano il Pakistan di violazioni dei diritti umani e di deportazioni arbitrarie. Sul lato afghano sono state allestite tendopoli provvisorie per i deportati che, secondo l'ONU e le organizzazioni umanitarie internazionali, versano in condizioni miserabili. Particolarmente colpiti sono le donne, i bambini e le persone vulnerabili che devono affrontare la mancanza di una casa, la fame e un’assistenza medica inadeguata.
Ulteriori effetti dei rimpatri
La situazione per molti afghani fuggiti in Pakistan negli ultimi mesi sta diventando sempre più critica. Secondo un rapporto di Spiegel, oltre 100.000 afghani hanno lasciato il Paese a causa della minaccia di un congedo di espulsione. Molti rimpatriati temono la persecuzione da parte dei talebani e si trovano ad affrontare condizioni economiche catastrofiche in Afghanistan. La situazione dei diritti umani è peggiorata drasticamente da quando i talebani sono saliti al potere nell’agosto 2021, in particolare per le donne e le ragazze che sono escluse dai diritti e dalle libertà fondamentali.
Gli afghani che ritornano soffrono di disoccupazione e di assistenza sanitaria inadeguata. Human Rights Watch chiede al Pakistan di fermare i rimpatri forzati e ai talebani di facilitare un ritorno pacifico. Secondo quanto riferito, la polizia pakistana ha adottato misure violente: le case sono state perquisite e le persone hanno subito gravi maltrattamenti. Molti rimpatriati hanno citato la paura dell’arresto come motivo del loro ritorno.
Il futuro dei rimpatriati
La situazione economica in Afghanistan è disastrosa. Il paese è di fatto escluso dal sistema bancario internazionale, il che aggrava ulteriormente la crisi. Oltre 22 milioni di afghani dipendono dagli aiuti di emergenza e 3,5 milioni di bambini sono gravemente malnutriti. I rimpatriati hanno spesso lasciato le loro proprietà in Pakistan e non trovano quasi nessuna opportunità di reddito in Afghanistan. Non è disponibile un’assistenza sanitaria adeguata, soprattutto per le donne e le ragazze. La pace e la stabilità restano molto lontane e molti rimpatriati si trovano ad affrontare un futuro incerto. La comunità internazionale è chiamata a disinnescare la situazione umanitaria e ad aiutare gli afghani colpiti.