Frode fiscale milionaria: processo contro gli amministratori delegati a Eisenstadt

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Un amministratore delegato è sotto processo a Eisenstadt per evasione fiscale attraverso fatture false. È accusato di una somma di tre milioni di euro. Segui il procedimento!

Ein Geschäftsführer steht in Eisenstadt wegen Steuerhinterziehung durch Scheinrechnungen vor Gericht. Es wird ihm eine Summe von drei Millionen Euro vorgeworfen. Folge dem Prozess!
Un amministratore delegato è sotto processo a Eisenstadt per evasione fiscale attraverso fatture false. È accusato di una somma di tre milioni di euro. Segui il procedimento!

Frode fiscale milionaria: processo contro gli amministratori delegati a Eisenstadt

A Eisenstadt è sotto processo un amministratore delegato già condannato per massiccia evasione fiscale. La Procura della Repubblica può far valere danni per oltre tre milioni di euro. Questo caso viene seguito da vicino non solo per l'importo in questione, ma anche per la complessità delle accuse e il gran numero di aziende coinvolte.

Il processo, che dovrebbe durare due giorni, si svolgerà a Eisenstadt dopo che il tribunale competente della Bassa Austria si è dichiarato parziale. La decisione si basa su una relazione tra l'imputato e un impiegato giudiziario. Secondo la Procura l'uomo è responsabile di due reati di frode fiscale ed evasione fiscale, che abbracciano il periodo dal 2010 al 2020.

Accuse di fatture false

L'imputato avrebbe utilizzato fatture fittizie per creare documenti falsi per i quali non esistevano consegne o servizi effettivi. Queste manipolazioni hanno interessato complessivamente tre GmbH e nove KG, tutte sotto il suo controllo. Ciò che colpisce è che nei dieci anni in cui l'imputato avrebbe gestito la sua attività non sarebbero stati impiegati dipendenti regolari, solo sua moglie avrebbe lavorato temporaneamente a tempo pieno in una delle aziende.

Tra i dettagli presentati durante il processo figurano in particolare gli obblighi fiscali non rispettati, tra cui un'imposta sulle società di 398.000 euro, un'imposta sulle plusvalenze di 323.000 euro, 62.400 euro di imposte pubblicitarie e oltre 1,9 milioni di euro di imposte sulle vendite.

Spese private attraverso false transazioni

Il Pubblico Ministero ha inoltre chiarito che l'imputato avrebbe dirottato fondi privati ​​attraverso le “false transazioni”. Si tratta tra l'altro di voucher acquistati gratuitamente e di operazioni finanziarie dubbie, compresi flussi di cassa collegati a un piccolo elicottero. Il suo avvocato difensore, tuttavia, ha respinto le accuse e ha sostenuto che le accuse erano troppo generiche. L'imputato ha ammesso di essere colpevole per capi di imputazione minori, ma ha negato tutte le accuse gravi.

È stato sottolineato in particolare che l’imputato era già stato condannato per crimini finanziari simili nel 2020, cosa che ha causato preoccupazione al giudice. "Un miracoloso", lo ha definito il giudice quando si è trattato di come fosse riuscito a gestire tutta questa faccenda da solo. Il procedimento di ieri è durato a lungo e ci sono stati diversi momenti turbolenti in cui l'imputato si è ripetutamente espresso in modo poco chiaro.

Dopo diverse ore di trattative, il processo è stato temporaneamente interrotto, con la ripresa prevista per il giorno successivo. Il verdetto è atteso nel tardo pomeriggio, ma l'imputato è presunto innocente fino alla decisione finale.