Sorpresa! Meno condanne nonostante denunce esplosive!

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Secondo l'ORF le denunce degli estremisti di destra sono in aumento, mentre le condanne diminuiscono. Gli esperti mettono in guardia dalle statistiche manipolative.

Sorpresa! Meno condanne nonostante denunce esplosive!

Un acceso dibattito è scoppiato nella discussione sulla presunta esplosione dei crimini dell'estremismo di destra lo scorso anno. L'ORF ne ha parlato più volte sulla base delle dichiarazioni della deputata SPÖ Sabine Schatz. La critica arriva dalla FPÖ, secondo la quale l'affermazione di Schatz si basa esclusivamente su statistiche pubblicitarie. Anche Sebastian Schwaighofer, portavoce liberale dell'estremismo di sinistra, ha criticato il fatto che le convinzioni basate su questi annunci non siano state sufficientemente prese in considerazione. Secondo Schwaighofer, le statistiche giudiziarie mostrano che il numero delle condanne nel 2024 è diminuito rispetto all'anno precedente, da 232 a 215. "Vediamo un massiccio fallimento della ricerca da parte dell'ORF", ha detto Christian Hafenecker, segretario generale dell'FPÖ, che ha descritto i rapporti come unilaterali.

Il dibattito viene ulteriormente alimentato dall’FPÖ. Vede una “crisi della democrazia” organizzata, promossa dall’interpretazione manipolativa dei dati. “La libertà di espressione dei cittadini deve essere tutelata meglio”, chiede Hafenecker. Inoltre l'FPÖ critica il fatto che i casi di estremismo di sinistra vengano in gran parte ignorati nei resoconti. Schwaighofer sottolinea che il numero dei sospetti infondati nelle indagini è aumentato notevolmente negli ultimi anni: da 1.735 a 2.396. Ciò non solo mette in pericolo l’esistenza di molti cittadini, ma dimostra anche che persone innocenti vengono perseguitate ingiustificatamente.

La spesa pubblicitaria pubblica e la sua esplosione

Parallelamente alle discussioni politiche si registrano sviluppi nel settore delle spese pubblicitarie. I nuovi dati sulla trasparenza dei media mostrano un drammatico aumento della spesa del settore pubblico. Nella prima metà del 2024 la spesa è stata pari a 196,5 milioni di euro, rispetto ai soli 77,5 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno scorso. Questo aumento è attribuito a una riforma della legge sulla trasparenza dei media, che copre anche le spese per i media non periodici. Soprattutto il Ministero per la protezione del clima e dell'energia è stato il maggiore inserzionista nel settore statale con 4,9 milioni di euro.

Questi risultati sollevano interrogativi poiché il governo e gli enti pubblici stanno espandendo in modo significativo la loro spesa pubblicitaria. Ciò che colpisce è soprattutto l'ingente somma ricevuta dall'ORF, il maggiore beneficiario della pubblicità: 13,3 milioni di euro. Ciò è in contrasto con la discussione sul massiccio aumento delle denunce di estremisti di destra e sul contemporaneo calo delle condanne. In questo contesto viene evidenziato anche il ruolo dei social media, dove ad esempio anche Google e Meta registrano una significativa spesa pubblicitaria da parte degli enti pubblici, indicando una maggiore attenzione alla pubblicità nelle piattaforme digitali.