Fiducia perduta: Greenpeace scopre marchi di qualità ingannevoli!

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Greenpeace critica oltre il 26% delle etichette di qualità alimentare definendole inaffidabili. La nuova guida al marchio di qualità fa chiarezza.

Fiducia perduta: Greenpeace scopre marchi di qualità ingannevoli!

L'organizzazione ambientalista Greenpeace ha pubblicato risultati allarmanti sulle etichette di qualità alimentare. Uno studio approfondito di 42 dei sigilli più conosciuti dimostra che più di un quarto di questi segni non sono affidabili. Ciò che è particolarmente preoccupante è che oltre il 60 per cento degli intervistati teme il greenwashing quando fanno la spesa al supermercato, come dimostra un recente sondaggio condotto dall'istituto di ricerche di mercato Integral per conto di Greenpeace. I consumatori perdono sempre più fiducia nelle promesse di sostenibilità di questi marchi di qualità. In questo contesto, Greenpeace chiede maggiore chiarezza e trasparenza attraverso la sua nuova guida al marchio di qualità “Sign Tricks”. Secondo Melanie Ebner, esperta di agricoltura di Greenpeace, informazioni chiare e affidabili sono essenziali per prendere decisioni sostenibili. Lo ha riferito OTS.at che sigilli particolarmente noti come MSC e RSPO possono avere un impatto negativo sugli obiettivi ambientali.

Dal sondaggio emerge inoltre che i consumatori si fidano soprattutto del marchio di qualità AMA, che oltre il 70% degli intervistati ha menzionato spontaneamente. Questo però è fuorviante perché i prodotti convenzionali con questo sigillo spesso non hanno l’impatto ecologico sperato dagli acquirenti. Nunu Kaller, portavoce dei consumatori di Greenpeace, critica le strategie di marketing dell'AMA, che trasmettono un'immagine di agricoltura naturale, anche se nell'allevamento degli animali sono ancora ammessi mangimi geneticamente modificati. Ciò significa che molti consumatori si confrontano inconsapevolmente con l'ingegneria genetica credendo di acquistare prodotti di alta qualità, ha avvertito Kaller. Maggiori dettagli su questi risultati possono essere trovati in un articolo su Greenpeace.at.