Padre e figlio Eder: un duello generazionale nel biathlon!

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LAOLA1 intervista le stelle del biathlon Alfred e Simon Eder sugli allenamenti di tiro, sugli sviluppi tecnici e sulle esperienze personali.

Padre e figlio Eder: un duello generazionale nel biathlon!

Nel mondo del biathlon, caratterizzato da tiri precisi e corse faticose, due nomi sono al vertice: Alfred Eder e suo figlio Simon Eder. Alfred, che ha concluso la sua carriera nel 1995, ha vinto due volte il bronzo ai campionati del mondo durante la sua carriera. Ora, più di 20 anni dopo, il mondo dello sport guarda a Simon, che non solo ha superato i successi di suo padre, ma tra pochi giorni festeggerà anche il suo 42esimo compleanno. Come LAOLA1 Secondo quanto riferito, Simon si è distinto soprattutto per la sua precisione al poligono di tiro, dove è considerato uno dei migliori tiratori della sua generazione.

Il segreto di un buon tiratore? Secondo Simon dipende da molti fattori, tra cui la scelta delle munizioni giuste e la tecnica raffinata individuale. "Buone munizioni e mantenere la calma sotto pressione fanno la differenza", afferma Simon. Il tiro da fermo è particolarmente impegnativo per i mancini come lui. Nonostante le sfide, vede l'opportunità di migliorare continuamente i suoi tempi di tiro, nelle moderne tecnologie come i poligoni di tiro elettronici che giocano un ruolo cruciale, come riferisce anche Alfred Eder nella sua analisi sullo sviluppo dell'addestramento al tiro. "I tempi di ripresa sono diventati più brevi e oggigiorno bisogna essere più precisi e più veloci", spiega Alfred. Il verbo “sparare” in tedesco è il fulcro quando si tratta dell'arte di scattare con precisione.

La pressione sta aumentando

Entrambi gli atleti confermano che la pressione nel biathlon moderno è estremamente alta. Simon ha notato che la competizione sul poligono di tiro sta diventando sempre più dura e i tempi di tiro stanno diminuendo. "Se hai bisogno di 40 secondi per due tiri in uno sprint, ciò ha un impatto significativo sul risultato della gara", spiega il biatleta. La questione dei tempi di tiro più veloci è particolarmente emozionante, perché mentre il record è di 12,9 secondi, Simon e Alfred vedono un limite a ulteriori miglioramenti.

Lo sguardo di Alfred alle spalle e alla forza mentale rende chiaro quanto sia importante affrontare lo stress in modo mirato: "L'allenamento mentale è fondamentale per prepararsi alla competizione", sottolinea. Situazioni stressanti, come riviste dimenticate, hanno creato problemi anche ai migliori tiratori, come sottolineano i due fratelli Eder. Anche se ora la loro attenzione è rivolta ai prossimi Campionati del mondo di biathlon, resta da vedere quali nuovi record raggiungeranno.