Shock sull'osteoporosi: una persona su cinque si rompe la coscia!
La dottoressa Maya Thun avverte alla conferenza della Camera dei farmacisti a Schladming: in Austria esiste una lacuna terapeutica per l'osteoporosi.
Shock sull'osteoporosi: una persona su cinque si rompe la coscia!
In Austria più di 500.000 persone sono affette da osteoporosi e il campanello d'allarme suona! Secondo l'internista Maya Thun, intervenuta alla conferenza dei farmacisti a Schladming, molti pazienti ogni anno subiscono lesioni dovute a fratture da fragilità, come ad esempio la frattura del collo del femore. Ma ciò che è preoccupante è il fatto che meno del 20% delle persone colpite riceve una terapia dopo una degenza ospedaliera. Questo preoccupante “divario terapeutico” potrebbe aumentare drasticamente i costi sanitari per la società NÖN.at riportato. Il risultato preoccupante: solo il 15% delle donne e il 10% degli uomini si sottopongono alla terapia 18 mesi dopo la dimissione, una cifra allarmante!
Tasso di mortalità in aumento: è necessario agire!
Le presunte ragioni di questa preoccupante situazione sono diverse e richiedono indagini urgenti. Thun sottolinea che la mortalità dopo una frattura del collo del femore è di circa il 25% entro un anno, un valore paragonabile a quello di un cancro mortale. Gli uomini ne sono particolarmente colpiti. “Non sappiamo esattamente perché”, dice Thun pensieroso, “ma c’è urgente bisogno di agire”. L’assistenza sanitaria deve affrontare sempre più l’osteoporosi e le sue devastanti conseguenze al fine di ridurre il rischio di ulteriori costi sanitari Piccolo giornale sottolineato.
L’osteoporosi è una malattia sistemica delle ossa che aumenta significativamente il rischio di fratture. Con l’aumentare dell’età, statisticamente ne è colpita una donna su tre e un uomo su cinque di età superiore ai 50 anni. È quindi essenziale una terapia mirata che includa antidolorifici, calcio e vitamina D, nonché un’attività fisica regolare. Ma la tendenza all’assistenza inadeguata deve essere invertita per poter supportare adeguatamente i pazienti vulnerabili. Tanto più bisogna attirare l’attenzione su questa grave crisi sanitaria in Austria!