Vacanze al mare in Italia: i prezzi sono alle stelle – cosa fare?
Il turismo balneare in Italia è in forte espansione nonostante l'inflazione: aumentano i prezzi di lettini e ombrelloni, le proteste plasmano le vacanze del 2025.

Vacanze al mare in Italia: i prezzi sono alle stelle – cosa fare?
Le vacanze al mare in Italia sono in forte espansione, ma i costi elevati e il ritmo persistente dell’inflazione mettono sempre più a dura prova i vacanzieri. Forte vienna.at Quest'anno quasi 30 milioni di italiani e numerosi turisti internazionali hanno scelto lo stato costiero del Mediterraneo come meta delle loro vacanze. In particolare, la spiaggia di Capocotta, riserva naturale a sud di Roma, è una meta ambita dai più giovani che non possono permettersi i prezzi dei classici stabilimenti balneari.
Tradizionalmente, la maggior parte dei vacanzieri al mare noleggia lettini e ombrelloni nei cosiddetti “stabilimenti balneari”. Tuttavia, ciò è reso più difficile dagli aumenti inflazionistici dei prezzi. Mentre prima della pandemia per un set base di due lettini e un ombrellone si pagava meno di 10 euro al giorno, oggi i prezzi oscillano tra i 30 e i 100 euro. L'organizzazione dei consumatori “Altroconsumo” ha rilevato che la fascia di prezzo varia molto in 213 stabilimenti balneari e il prezzo medio settimanale per un posto in spiaggia è aumentato da 182 euro nel 2021 a 212 euro quest'anno.
I prezzi continuano a salire
Uno studio attuale dell'associazione dei consumatori Altroconsumo mostra che anche nel 2024 i vacanzieri dovranno aspettarsi prezzi più alti. L’aumento medio dei prezzi rispetto all’anno precedente è quasi del 4%. Nelle località più ambite, come Alassio, i prezzi per un posto in prima fila possono arrivare fino a 340 euro a settimana, mentre Rimini resta la soluzione più economica con una media di 150 euro.
Un anno prima i prezzi erano aumentati del 5%, nel 2022 addirittura del 10%. La situazione dei prezzi è ulteriormente influenzata da alcune famiglie influenti che controllano le attività balneari e realizzano enormi profitti. Forte Mercurio Si ripetono anche proteste e scioperi, i cosiddetti “scioperi ombrello”, in cui operatori e vacanzieri spingono per fare chiarezza sulla concessione delle licenze.
Il ruolo delle concessioni balneari
Anche il sistema delle concessioni balneari rappresenta un grosso problema per i vacanzieri. Solo alcune zone della spiaggia sono prive di lettini. L’UE chiede che le concessioni sulle spiagge vengano assegnate in modo trasparente entro il 2024 per migliorare la situazione e promuovere la concorrenza. Tuttavia, il governo italiano rimane vago sulla sua posizione e il primo ministro Giorgia Meloni si è espresso contro i bandi paneuropei. Queste incertezze fanno sì che molti operatori continuino ad operare con licenze scadute.
Il costo totale di una giornata in spiaggia, compresi i costi aggiuntivi per docce e spogliatoi, può essere significativo per i vacanzieri e incidere notevolmente sui budget delle vacanze. I risultati delle indagini di Altroconsumo mostrano chiaramente che sono necessarie riforme strutturali per garantire un accesso equo alle spiagge e ridurre i prezzi.
Quindi la vacanza al mare in Italia rimane un’arma a doppio taglio: una destinazione popolare per milioni di amanti della natura, ma irta di costi elevati e conflitti.