Battaglia per l'Ucraina: aiuto o resistenza nell'UE?

Transparenz: Redaktionell erstellt und geprüft.
Veröffentlicht am

Il 17 marzo 2025, i ministri degli Esteri dell’UE discutono il piano Kallas per sostenere l’Ucraina, con un forte sostegno da parte dell’Europa settentrionale e orientale.

Battaglia per l'Ucraina: aiuto o resistenza nell'UE?

La discussione sull’aumento degli aiuti militari all’Ucraina ha acquisito slancio, mettendo in discussione soprattutto la posizione dei Paesi dell’Europa meridionale. Forte Piccolo giornale Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani mostra preoccupazione per il finanziamento di ulteriori spese per la difesa ed esprime la necessità di aumentare anche la propria spesa per la difesa. Inoltre, il suo collega spagnolo ha spiegato che la Spagna ha già promesso miliardi in aiuti militari senza attendere proposte da parte dell'UE, aumentando così la pressione sugli altri stati dell'UE affinché agiscano più rapidamente.

Martedì si è svolto a Bruxelles un incontro cruciale dei ministri degli Esteri dell’UE, dove è stata discussa la proposta di raddoppiare gli aiuti militari all’Ucraina portandoli a 20 miliardi di euro. I paesi dell’Europa settentrionale e orientale sostengono questa proposta, ma il rifiuto o la riluttanza dei paesi dell’Europa meridionale evidenzia i diversi interessi di sicurezza all’interno dell’UE. In particolare, i paesi geograficamente più vicini alla Russia sono più sensibili a questi sviluppi Specchio segnalato. Irlanda e Malta, ad esempio, non si sono ancora impegnate a sostenere la spesa ora richiesta.

I dibattiti fanno quindi luce non solo sulle tensioni geopolitiche, ma anche sulle reali sfide finanziarie e politiche che si trovano ad affrontare gli stati dell’UE, che devono trovare una linea unitaria per quanto riguarda il sostegno militare all’Ucraina. Il nuovo ministro degli Esteri austriaco, Beate Meinl-Reisinger, ha preso parte per la prima volta a questo incontro e ha potuto gettare un ponte tra le diverse posizioni all'interno dell'Unione.