Legge UE sul rimpatrio: focus sui centri di espulsione nei paesi terzi!

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Il commissario per la migrazione Brunner presenta la legge UE sul rimpatrio, che dovrebbe consentire l'apertura di centri di espulsione all'estero.

Legge UE sul rimpatrio: focus sui centri di espulsione nei paesi terzi!

L’11 marzo 2025 il commissario per la migrazione Magnus Brunner ha presentato la nuova legge europea sul rimpatrio, che dovrebbe consentire agli Stati membri di istituire centri di espulsione all’estero. Secondo il progetto di legge, questi centri per richiedenti asilo respinti dovrebbero agire in modo simile alle carceri. Il Gruppo Verde al Parlamento europeo, rappresentato da Thomas Waitz e Meri Disoski, critica questo approccio definendolo pericoloso per i diritti umani e giuridicamente discutibile. Temono che queste misure renderanno l’UE vulnerabile al ricatto e che i veri problemi migratori non verranno affrontati. Forte sueddeutsche.de La ragione dell’urgenza di questa legge è vista nella mancanza di tassi di espulsione, poiché solo il 20% circa dei richiedenti asilo obbligati a lasciare il Paese lasciano effettivamente l’UE.

Riforma delle norme sull'espulsione

Un elemento centrale della riforma è il cosiddetto “Ordine di Ritorno Europeo”, che consente di registrare nel sistema Schengen una domanda di asilo respinta. Ciò significa che tutti gli Stati membri devono riconoscere la decisione di un paese. Questa standardizzazione mira a inasprire le normative e ad aumentare gli obblighi dei migranti. Dovrebbero collaborare con le autorità e fornire informazioni su dove si trovano sotto minaccia di punizione. Se esiste il rischio di fuga, è anche possibile essere trattenuti fino alla deportazione.
Il carattere controverso della legge è particolarmente evidente nei progetti di centri di espulsione al di fuori dell’UE, come quelli avviati da Ursula von der Leyen. Queste strutture sono destinate ad ospitare i richiedenti asilo le cui domande sono state infine respinte fino a quando non potranno essere deportati. Questa misura è aspramente criticata non solo dai Verdi e dai socialdemocratici, ma anche dalle organizzazioni dei rifugiati che temono condizioni disumane, come ots.at rapporto.