I Verdi chiedono un’età minima per i social media: 16 anni per proteggere i giovani!
I Verdi chiedono che i social media abbiano un’età minima di 16 anni per proteggere i giovani dal cyberbullismo e dai pericoli online.
I Verdi chiedono un’età minima per i social media: 16 anni per proteggere i giovani!
Il dibattito sulla protezione dei giovani online sta diventando sempre più importante. I Verdi hanno ora presentato una proposta che fissa a 16 anni un'età minima obbligatoria per l'uso dei social media. Questa iniziativa mira a rafforzare la protezione dei giovani nello spazio digitale, poiché gli utenti più giovani si trovano spesso a confrontarsi con contenuti problematici.
Secondo un rapporto di oe24 L'85% dei giovani tra i 16 ei 25 anni sostiene questo progetto. Barbara Neßler, portavoce giovanile dei Verdi, spiega che i bambini e i giovani sono spesso sopraffatti da immagini brutali, articoli misogini, notizie false e propaganda estremista di destra. La proposta di un'età minima si basa sulle normative esistenti per alcol, tabacco e film.
I pericoli dello spazio digitale
Neßler sottolinea che gli adulti riescono a classificare meglio i contenuti problematici, mentre i bambini e i giovani vengono spesso lasciati soli. La crescente minaccia del cyberbullismo contribuisce all’urgente necessità di introdurre norme sull’età minima e di richiedere un controllo più efficace da parte dei fornitori di social media.
In un mondo in cui circa 5,3 miliardi di persone utilizzano Internet e circa 4,7 miliardi sono attive sui social media, la durata di vita di queste piattaforme è significativa. Forte ARAG il tempo medio di utilizzo giornaliero è di 2,5 ore. I social media più popolari in Germania tra i 16 ei 64 anni sono WhatsApp, Instagram e Facebook.
Meccanismi di protezione ed educazione
Le questioni legate ai limiti di età e alla protezione contro il cyberbullismo sono al centro dell’attenzione, mentre molti giovani utenti non comprendono appieno l’importanza delle impostazioni sulla privacy. Il cyberbullismo colpisce circa il 96% degli adolescenti che possiedono uno smartphone, lasciando molti studenti senza spazi sicuri online. È importante che i bambini non forniscano informazioni personali e siano al sicuro quando partecipano ad attività online.
Viene inoltre evidenziata la necessità di una cultura aperta della comunicazione tra genitori e figli. L'educazione sui pericoli come il sexting e il cybergrooming è fondamentale perché tali argomenti possono avere gravi conseguenze legali, come ad esempioche l'articolo 176 StGB prevede per il cybergrooming.I genitori non dovrebbero solo conoscere le piattaforme che utilizzano, ma anche creare i propri account utente per i propri figli e stabilire orari fissi per l’utilizzo dei dispositivi digitali.
Date queste sfide, l’introduzione di un’età minima per i social media è vista come un primo passo nella giusta direzione. La protezione dei giovani nello spazio digitale dovrebbe rimanere una priorità fondamentale per i politici.