Protezione forestale dell'UE sotto pressione: undici Stati chiedono un indebolimento delle regole!
Undici stati dell’UE, tra cui Austria e Italia, spingono per un indebolimento delle norme sulla protezione delle foreste, che dovrebbero entrare in vigore a partire da dicembre 2025.

Protezione forestale dell'UE sotto pressione: undici Stati chiedono un indebolimento delle regole!
Undici Stati membri dell’UE si sono riuniti e chiedono alla Commissione europea di semplificare le norme per combattere la deforestazione. Questi paesi includono Austria, Lussemburgo, Italia e Finlandia, mentre la Germania non è uno dei firmatari. Questi Stati vogliono ritardare l’entrata in vigore delle nuove norme sulle catene di approvvigionamento senza deforestazione, che mirano a prevenire la distruzione delle foreste attraverso la produzione di determinate materie prime. Le nuove regole dovrebbero infatti entrare in vigore a partire da dicembre 2025, dopo un rinvio di un anno già avvenuto. Gli undici Stati membri puntano però ad un'introduzione successiva per allentare le regolamentazioni e alleviare il peso sull'economia, come riporta la Kleine Zeitung.
Il regolamento sui prodotti senza deforestazione (EUDR) è entrato in vigore il 30 giugno 2023 e si applicherà ai partecipanti al mercato dell’UE il 30 dicembre 2025. Alle aziende più piccole verrà data un’ulteriore scadenza fino al 30 giugno 2026 per conformarsi. I futuri progetti di importazione di materie prime come soia, carne bovina, olio di palma, cacao e caffè potranno entrare nell’UE solo se non vi saranno collegamenti con la deforestazione o il degrado delle foreste. Secondo la FAO, negli ultimi trent’anni nel mondo sono andati perduti circa 420 milioni di ettari di foreste. Il rispetto dell’EUDR è quindi necessario per prevenire un’ulteriore perdita di biodiversità.
Obiettivi dell’EUDR e nuovi obblighi di due diligence
Questo regolamento ha diversi obiettivi importanti. Da un lato si tratta di ridurre la deforestazione e di ridurre le emissioni di gas serra. Dovrebbe anche essere in linea con la strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 e con il Green Deal europeo. L’EUDR stabilisce obblighi vincolanti di due diligence per le aziende che commerciano in materie prime rischiose e richiede la prova dell’origine di questi materiali. Secondo il regolamento possono essere importati solo i prodotti provenienti da aree che non sono state deforestate o danneggiate dopo il 31 dicembre 2020.
Le normative riguardano non solo le importazioni, ma anche le merci esportate dall’UE per proteggere le foreste locali. Gli operatori del mercato devono risalire alle materie prime fino al luogo di produzione. Le aziende più piccole hanno l’opportunità di unire le forze con quelle più grandi per creare le necessarie dichiarazioni di due diligence. L’UE prevede di rafforzare la cooperazione con i paesi partner, in particolare quelli ad alto rischio di deforestazione.
Reazioni e sfide
Tuttavia, le nuove norme sono in pericolo. Alcuni partner commerciali come il Brasile e gli Stati Uniti hanno già presentato reclami formali contro i requisiti dell’UE. I critici temono che, se l’EUDR venisse gestito in modo troppo rigido, potrebbe mettere a dura prova il commercio internazionale. Le aziende che infrangono le regole possono incorrere in multe salate, che possono arrivare fino al 4% del loro fatturato annuo nell’UE. Gli Stati membri sono responsabili del monitoraggio del rispetto di tali norme e possono imporre sanzioni.
Date le preoccupazioni e i diversi interessi all’interno dell’UE, sarà una sfida per i responsabili trovare un equilibrio tra obiettivi ambientali e fattibilità economica. La pressione di undici Stati membri, tra cui Austria e Italia, potrebbe alimentare ulteriormente il dibattito sulle normative nei prossimi mesi.