Gli aiuti austriaci al ritorno dei siriani: miliardi o miseria?

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L'Austria sostiene i cittadini siriani con un massimo di 1.000 euro per il loro ritorno volontario. I critici avvertono di pratiche insensibili.

Österreich unterstützt syrische Staatsangehörige mit bis zu 1.000 Euro für ihre freiwillige Rückkehr. Kritiker warnen vor unsensibler Praxis.
L'Austria sostiene i cittadini siriani con un massimo di 1.000 euro per il loro ritorno volontario. I critici avvertono di pratiche insensibili.

Gli aiuti austriaci al ritorno dei siriani: miliardi o miseria?

Il Ministero degli Interni austriaco ha lanciato un nuovo programma che offre ai cittadini siriani fino a 1.000 euro per finanziare il loro ritorno volontario a casa. Questa iniziativa è stata implementata dalla Federal Care Agency (BBU) e ha lo scopo di offrire a coloro che desiderano tornare un “nuovo inizio”. Dalla caduta del regime di Assad, le autorità hanno assistito a un aumento delle richieste da parte di cittadini siriani che chiedevano informazioni sulle loro opzioni per tornare a casa 5min.a segnalato.

L’annuncio ha però suscitato forti reazioni. L'arcivescovo di Vienna Christoph Schönborn ha criticato aspramente il governo federale per la sua presunta insensibilità nei confronti dei rifugiati. In un commento sulla Piattaforma X, ha espresso la sua insoddisfazione per la formulazione di un “programma di deportazione” invece di dare speranza alla gente. Chiede una revisione individuale delle procedure di asilo per evitare timori. “Invece di parole di compassione e speranza per le persone sofferenti, uno dei primi rapporti era ‘programma di deportazione’!” quindi Schönborn, tipo kosmo.at segnalato.

Critiche e sostegno

Anche il leader dell'FPÖ Herbert Kickl muove accuse contro il governo. Secondo lui il “bonus per il viaggio di ritorno” è uno schiaffo in faccia alla popolazione locale, che soffre a causa dell’elevata inflazione. “Non è accettabile dare ora 1.000 euro ai siriani che da anni beneficiano di protezione a spese dei contribuenti”, ha affermato in modo critico Kickl. Il ministro degli Interni Gerhard Karner ha tuttavia sottolineato che il sostegno ai siriani che desiderano ritornare dovrebbe essere migliorato per quanto riguarda i voli e l'ottenimento dei documenti. L’attuazione dipende tuttavia in larga misura dalla situazione della sicurezza in Siria e comprende anche misure contro le persone che hanno commesso reati penali o che non vogliono integrarsi.

In mezzo a queste polemiche, organizzazioni come Caritas e Diakonie hanno fortemente criticato l'operato del governo, ritenendolo “fuorviante e insensibile”. La continua incertezza sulla situazione in Siria fa sì che la maggior parte dei richiedenti siriani continui ad adottare un approccio di attesa e a monitorare da vicino gli sviluppi prima di prendere una decisione sul loro ritorno.