Dobrindt tratta con i talebani: previste deportazioni in Afghanistan!

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Austria e Germania stanno pianificando colloqui con i talebani per deportare i criminali afghani, sostenuti dai ministri degli Interni.

Österreich und Deutschland planen Gespräche mit den Taliban zur Abschiebung afghanischer Straftäter, unterstützt von Innenministern.
Austria e Germania stanno pianificando colloqui con i talebani per deportare i criminali afghani, sostenuti dai ministri degli Interni.

Dobrindt tratta con i talebani: previste deportazioni in Afghanistan!

Il ministro degli Interni tedesco Alexander Dobrindt prevede di avviare trattative dirette con i talebani in Afghanistan. Questi colloqui hanno lo scopo di facilitare la deportazione dei criminali afghani dalla Germania. Il ministro degli Interni austriaco Gerhard Karner sostiene questo piano e chiede che le deportazioni verso l'Afghanistan siano nuovamente possibili a livello comunitario. L’Ufficio federale austriaco per l’immigrazione e l’asilo (BFA) ha contattato le autorità afghane alla fine dello scorso anno per sostenere questi processi. Secondo Dobrindt finora i contatti con i talebani sono avvenuti solo tramite terzi e sottolinea che una soluzione permanente è inaccettabile.

La situazione in Afghanistan è tesa. Da quando i Talebani sono tornati al potere nell’estate del 2021, gli aiuti internazionali sono diminuiti drasticamente. L’Afghanistan è considerato uno dei paesi più poveri del mondo, dove soprattutto le donne sono fortemente discriminate e hanno poche prospettive di trovare lavoro. Dobrindt afferma che non sono avvenute deportazioni in Afghanistan finché i talebani non sono saliti al potere; un’eccezione è stata il rimpatrio di 28 criminali nell’agosto 2022 con il sostegno del Qatar. Il leader supremo dei talebani, Hibatullah Akhundzada, controlla le fortune del paese.

Strategie austriache e tedesche

I progetti politici di Dobrindt non includono solo l'Afghanistan. Prevede inoltre di raggiungere accordi con il governo siriano per rimpatriare i cittadini. Questo è stato riprogettato dopo una guerra civile sotto i governanti islamici, e il predecessore di Dobrindt, Nancy Faeser, ha già visitato Damasco per tenere colloqui con i nuovi governanti. L’Austria sta inoltre pianificando passi concreti per addestrare le forze di sicurezza e attuare rimpatri e deportazioni in Siria.

Una delle preoccupazioni centrali di Dobrindt è ridurre il numero annuale di rifugiati. Critica l’attuale limite massimo di 200.000 rifugiati all’anno perché obsoleto. Negli ultimi due anni sono state presentate circa 600.000 domande di asilo, per le quali si sono rifugiati circa 1,2 milioni di ucraini.

Critica alle deportazioni e alla situazione giuridica

Tuttavia, il governo federale è sotto pressione. Organizzazioni per i diritti umani come Amnesty International hanno già espresso preoccupazione per il fatto che le deportazioni in Afghanistan violino gli obblighi previsti dal diritto internazionale. Julia Duchrow, segretaria generale di Amnesty International in Germania, ha descritto queste misure come “spettacolo politico” e ha avvertito che la situazione della sicurezza in Afghanistan è critica. Le notizie di esecuzioni extragiudiziali, torture e sparizioni forzate in Afghanistan rafforzano queste preoccupazioni.
Inoltre, il governo federale potrebbe diventare complice dei talebani se effettuasse effettivamente le deportazioni.

Date queste sfide, sorge la domanda se le misure previste forniranno una soluzione o aggraveranno effettivamente i problemi esistenti. Le crescenti preoccupazioni sui diritti umani e sulla sicurezza in Afghanistan potrebbero influenzare l'approccio del governo federale nei prossimi mesi.