L'Austria ha spinto a casa per i primi siriani per dieci anni!

L'Austria ha spinto a casa per i primi siriani per dieci anni!

Syrien - Lunedì 23 giugno, un siriano di 32 anni è stato deportato dall'Austria alla Siria per la prima volta in molti anni. Questa misura è stata organizzata dall'Ufficio federale per gli affari esteri e l'asilo (BFA) ed è un passo importante nella politica austriaca dell'asilo. L'uomo era in campagna fino a quando non è stato deportato dopo aver precedentemente commesso diversi crimini ed era stato in prigione per diversi anni. Aveva cercato di procedere in tribunale contro la deportazione, ma non aveva avuto successo.

Il Ministero degli Interni non ha confermato o negato pubblicamente la deportazione. La Siria ha accettato di riprendere l'uomo e gli è stato emesso un certificato di viaggio di ritorno che scade il giorno della deportazione. Questa deportazione rappresenta una premiere: è stato il primo ritorno di un cittadino siriano per almeno dieci anni. In questo modo, l'Austria è coinvolta nei pochi paesi dell'UE che vengono deportati nonostante la situazione incerta in Siria.

situazione di sicurezza in Siria

La situazione della sicurezza in Siria è valutata come critica da diversi esperti. Secondo Lukas Gahleitner-Gertz dell'Austria del coordinamento asilo, la deportazione è conforme alla legge austriaca ed europea. La Corte europea dei diritti umani non ha imposto la deportazione, che sostiene la base giuridica della decisione. Tuttavia, la situazione in Siria rimane pericolosa per i rimpatriati, motivo per cui avvocati e attivisti per i diritti umani esprimono preoccupazioni per possibili arresti o persino torture.

La presente deportazione fa parte di una tendenza più ampia nell'UE, dove viene effettivamente espulso solo ogni quinto cercatore di asilo rifiutato. Tra le altre cose, le ragioni includono la posizione incerta in paesi come la Siria e il ritiro spesso negativo da parte degli Stati interessati. Tuttavia, l'UE prevede di introdurre nuove linee guida di restituzione che consentono l'applicazione automatica di avvisi di asilo negativi in ​​altri paesi dell'UE. Lo scopo di queste misure è aumentare i tassi di espulsione e rendere più severe le procedure di asilo.

Il ministro degli interni austriaco Karner ha anche parlato per semplificare le deportazioni in paesi terzi sicuri. Tali misure potrebbero aiutare a stabilire una politica di restituzione più efficace. In futuro, i paesi che garantiscono i diritti umani potrebbero anche essere considerati obiettivi per le deportazioni. Tuttavia, resta da vedere come le discussioni politiche nel parlamento dell'UE saranno attraverso questo regolamento.

Il dibattito sulle deportazioni e sulla politica dell'asilo darà forma ai prossimi mesi, mentre le autorità austriache e l'UE continuano a cercare di rafforzare la fiducia dei cittadini nei sistemi di asilo.

; kurier
DetailsOrtSyrienQuellen

Kommentare (0)