Cicatrici permanenti: padre e madre condannati per gravi abusi sui minori
Gravi accuse contro una coppia a St. Pölten: l'uomo avrebbe abusato sessualmente e documentato le sue figlie. Le sentenze sono state emesse, ma le conseguenze sono devastanti.
Cicatrici permanenti: padre e madre condannati per gravi abusi sui minori
In un processo scioccante davanti al tribunale regionale di St. Pölten sono state mosse gravi accuse contro una coppia del distretto di Melk. Un uomo è sospettato di aver abusato sessualmente della propria figlia per diversi anni. Si dice che gli atti abbiano avuto luogo dal 2016 al 2024 e in alcuni casi siano stati addirittura filmati.
All'inizio del processo, il pubblico ministero ha osservato che ci sono stati casi che hanno lasciato senza parole anche avvocati esperti. Le accuse contro il padre sono particolarmente gravi: si dice che abbia abusato di sua figlia in modi inimmaginabili dall'età di cinque anni. Oltre alle aggressioni dirette, è stato riferito anche che l'imputato e la sua ex moglie hanno preso parte ad un discutibile gioco di dadi in cui i "vincitori" potevano decidere quali atti sessuali dovevano compiere gli altri.
Rivelazioni scandalose
Quando la donna ha espresso preoccupazione per il gioco, l'uomo l'ha ricattata. Ha minacciato di rivelare la sua colpevolezza alla polizia. Sul computer dell'imputato sono stati inoltre rinvenuti diversi supporti dati contenenti materiale pedopornografico. Ciò dimostra quanto siano profondamente radicati i crimini di quest'uomo.
Anche la seconda figlia della coppia ha subito abusi, anche se in misura minore. Alla fine ha trovato il coraggio di confidarsi con un'assistente sociale, che ha dato un contributo decisivo alla scoperta del caso. Si è scoperto che fino ad allora la ragazza non aveva nemmeno saputo che tali azioni non erano normali. La vittima ora ne subisce le conseguenze, che si manifestano sotto forma di disturbo da stress post-traumatico.
Gli imputati hanno confessato durante tutto il processo, mentre la difesa ha riconosciuto la gravità dei reati ma ha comunque sottolineato il diritto degli imputati a un giusto processo. Di conseguenza, il primo imputato è stato condannato a 13 anni di carcere, mentre la sua ex moglie ha ricevuto quattro anni di carcere. Inoltre l'uomo è stato condannato a risarcire un risarcimento di 20.000 euro alla figlia maggiore e di 8.000 euro alla figlia minore.
Al termine del procedimento il giudice ha riassunto bene la situazione: “Secondo noi avete distrutto una vita”. Queste parole illustrano la tragedia e la portata degli atti che hanno avuto luogo tra le nostre quattro mura nel corso degli anni. Maggiori informazioni su questo caso possono essere trovate in un rapporto il m.noen.at.