Pena di morte per l'aggressore cinese che ha accoltellato madre e figlio
Un uomo cinese che ha aggredito una madre giapponese e suo figlio con un coltello è stato condannato a morte. L'incidente solleva preoccupazioni sulla sicurezza dei cittadini giapponesi in Cina.
Pena di morte per l'aggressore cinese che ha accoltellato madre e figlio
Un uomo cinese nella città cinese orientale di Suzhou nel giugno 2023 Attacco con coltello contro una donna giapponese e suo figlio, che avevano ucciso un autista di autobus che cercava di proteggerli, è stato condannato a morte. Ciò è stato confermato da un funzionario del governo giapponese.
Dettagli sul caso
Un tribunale di Suzhou ha stabilito che il disoccupato di 52 anni, di cognome Zhou, ha compiuto gli attacchi perché aveva accumulato debiti e aveva perso interesse nella vita. Il segretario di gabinetto giapponese Yoshimasa Hayashi ha detto giovedì che il console giapponese a Shanghai era presente alla sentenza, ma ulteriori dettagli sulla sentenza non sono stati immediatamente rilasciati.
La reazione del Giappone al verdetto
"Il governo giapponese considera imperdonabile l'uccisione e il ferimento di tre persone, tra cui un bambino del tutto innocente, e prende il verdetto estremamente sul serio", ha continuato Hayashi. Un portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, non ha voluto confermare il verdetto, affermando soltanto che "le autorità giudiziarie cinesi gestiranno il caso in conformità con la legge".
Contesto degli attentati
L’attacco con il coltello è stato uno dei due incidenti dello scorso anno che hanno sollevato preoccupazioni sul sentimento anti-giapponese in Cina e hanno spinto Tokyo a chiedere a Pechino di garantire la sicurezza dei suoi cittadini. Gli attacchi con coltelli non sono rari in Cina perché le armi da fuoco sono fortemente regolamentate.
Negli ultimi mesi si sono verificati diversi improvvisi scoppi di violenza contro cittadini innocenti, anche vicino a ospedali e scuole. L'attacco è avvenuto il 24 giugno quando la madre giapponese è andata a prendere il figlio alla fermata dell'autobus vicino a una scuola giapponese. Durante l'attacco, la madre e il bambino hanno riportato ferite non mortali, ma un assistente di autobus cinese che ha cercato di fermare l'aggressore è poi morto a causa delle ferite riportate.
Pregiudizi e tensioni nazionali
Giovedì Hayashi ha rinnovato gli appelli al governo cinese per proteggere i cittadini giapponesi in Cina. Tuttavia, la sentenza del tribunale di Suzhou non menziona il Giappone. Nazionalismo, xenofobia e sentimenti anti-giapponesi sono in aumento nel Paese, spesso alimentati dai media statali e dalle conversazioni sui social media cinesi, pesantemente censurati.
Questo sentimento è profondamente radicato negli amari ricordi dell'invasione giapponese e della brutale occupazione degli anni '30 e '40, così come nelle attuali controversie territoriali. Un bambino di 10 anni è arrivato a settembre dell'anno scorso Scolaro giapponese ucciso in un altro attacco con coltello nella città di Shenzhen, nel sud della Cina. Il processo dovrebbe iniziare venerdì, ha riferito l'emittente giapponese NHK.
Reazioni agli incidenti
Il secondo attacco avvenne nell'anniversario dell'incidente "918" del 1931, quando i soldati giapponesi fecero saltare in aria una ferrovia gestita dai giapponesi nel nord-est della Cina e incolparono le forze cinesi dell'attacco per creare un pretesto per l'invasione. I due attacchi suscitarono preoccupazione tra i giapponesi che vivevano in Cina, portando l'allora primo ministro giapponese Fumio Kishida a chiedere: "Un simile incidente non deve mai ripetersi". Tuttavia, il ministero degli Esteri cinese ha descritto gli attacchi come “incidenti isolati” e ha affermato che sono state adottate misure per garantire la sicurezza dei cittadini stranieri nel paese.
"La Cina continuerà ad adottare misure per proteggere la sicurezza dei cittadini stranieri in Cina", ha detto giovedì Mao.