KTM PRIMA DI OUT: i salari e il bonus natalizio rimangono non pagati!

KTM PRIMA DI OUT: i salari e il bonus natalizio rimangono non pagati!

Laimgrubengasse 10, 1060 Wien, Österreich - A KTM, le luci sono in sospeso: la crisi finanziaria dell'azienda colpisce come un flash e colpisce oltre 3.700 dipendenti. I salari di novembre e il bonus natalizio non sono stati pagati e, nonostante gli impegni temporanei, anche il pagamento del contenuto di dicembre è in pericolo. Il presidente dell'AK Andreas Stangl ha confermato con parole deludenti: "Semplicemente non c'è più qualità della stretta di mano nella gestione di KTM". Nella corsa grigia a Natale, i dipendenti si preoccupano dei loro soldi e della loro esistenza.

La situazione si intensifica prima della domanda di fallimento pianificata, prevista per venerdì. Come Puls24, KTM, una filiale della mobilità trafista, deve combattere con un "alto milione di milione". Questo disastro finanziario è accompagnato da un drammatico calo delle vendite del 21 % nella prima metà del 2024, che ha portato a una perdita di 181 milioni di euro. La società si basa su una domanda di fallimento con l'obiettivo di recitare e possibilmente effettuare pagamenti sul fondo di fallimento.

Effetti sui dipendenti

Il messaggio catastrofico arriva in un momento particolarmente sfavorevole per molti dipendenti, dal momento che avevano già sperato per la remunerazione di Natale. Fino al chiarimento finale e una possibile approvazione del procedimento di insolvenza, ci vorranno mesi in cui i dipendenti saranno condannati per incertezza. Stangl fa appello a tutti i dipendenti per non firmare nulla e essere legalmente avvisato. Il portavoce dell'azienda ha confermato che gli stipendi di dicembre dovrebbero essere pagati in tempo utile per "cuscinare le difficoltà prima di Natale", ma per quanto tempo i dipendenti devono aspettare il bonus natalizio rimane incerto.

Nel gruppo KTM stesso e le filiali KTM Components GmbH e KTM Research & Development GmbH, sono già state prese misure per assumere l'onere del debito di oltre 250 milioni di euro. La compagnia madre Pier Industrie AG ha già richiesto un "processo di ristrutturazione europeo" nella speranza di evitare il fallimento. La prossima volta sarà cruciale, non solo per il futuro dell'azienda, ma soprattutto per il destino dei dipendenti interessati che sperano in una soluzione iniziale.

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