L’UE avverte l’Ungheria: Orban sotto pressione per la legge sulle ONG!
La Commissione europea critica aspramente l’Ungheria per il progetto di legge sulle ONG che minaccia i diritti delle organizzazioni.

L’UE avverte l’Ungheria: Orban sotto pressione per la legge sulle ONG!
Viktor Orbán si trova ad affrontare massicce critiche a causa di una controversa legge sulle organizzazioni non governative (ONG). La Commissione europea ha già preso in considerazione delle misure nel caso in cui il governo ungherese si attenga al suo progetto di legge, che potrebbe inserire nella lista nera le ONG che ricevono finanziamenti dall’estero. Il progetto prevede che queste organizzazioni possano ricevere un sostegno materiale dall'estero solo dopo l'approvazione dell'ufficio delle imposte. Le violazioni potrebbero comportare una multa fino a 25 volte l’importo dei fondi esteri ricevuti, il che potrebbe portare allo scioglimento della ONG. La Commissione europea considera il progetto una grave violazione del diritto comunitario e ne chiede il ritiro perché, secondo [Vienna.at](https://www.vienna.at/eu- Commission-kritiert-ungarn-wegen-geplanem-ngo-gesetz/9425291), l'adozione della legge potrebbe portare ad una procedura di infrazione con conseguenze finanziarie.
Questi sviluppi sono tempestivi, poiché tra un anno in Ungheria si terranno le elezioni parlamentari. Orbán, che mantiene la politica del governo nonostante le critiche internazionali, è sotto pressione. Un altro fattore è l'ascesa di Peter Magyar, un secessionista del partito Fidesz di Orbán, che si candida come sfidante borghese-conservatore con il suo nuovo partito Tisza ed è già davanti a Fidesz nei sondaggi.
Deterioramento dello Stato di diritto
La situazione in Ungheria è evidenziata anche dalla relazione del Parlamento europeo, adottata giovedì con 433 voti favorevoli, 123 contrari e 28 astensioni. Il rapporto, che si basa su una risoluzione del 2018, descrive il sistematico arretramento in settori come la democrazia e i diritti fondamentali in Ungheria. Secondo questo documento, dal 2018 si è verificato uno scioccante deterioramento dei valori dell’UE, in gran parte attribuito al governo ungherese e all’inerzia dell’UE. Il Parlamento si rammarica della mancanza di progressi significativi nell'affrontare questo "chiaro pericolo" e invita la Commissione europea a mobilitare tutti gli strumenti disponibili per sostenere lo Stato di diritto e i diritti fondamentali, come Europarl rapporti.
I deputati chiedono tra l’altro che siano esclusi dall’UE gli aiuti finanziari che sostengono l’uso improprio dei fondi UE o violano lo Stato di diritto. Particolarmente controverse sono le questioni relative all'indipendenza della magistratura, alla corruzione, alla libertà di espressione e ai diritti delle minoranze, che ora sono in discussione, come sottolinea Gwendoline Delbos-Corfield dei Verdi/ALE.
Reazioni e prospettive dell'UE
ONG come Medici Senza Frontiere, Amnesty International e Greenpeace sostengono i diritti umani, la protezione dell’ambiente e le questioni sanitarie indipendentemente dai governi. Tuttavia, le attuali politiche del governo di Orbán sollevano preoccupazioni sul futuro della società civile in Ungheria. La Commissione europea è sotto pressione affinché adotti misure chiare contro l’Ungheria e garantisca il rispetto dei valori europei. Ciò potrebbe avere un profondo impatto sul panorama politico ungherese poiché l'opposizione si forma sempre più e spera in un cambiamento.