L'economia bavarese è in crisi: come potrebbe aiutare una nuova Agenda 2010”!

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L'economia bavarese soffre di cattivo umore. Il presidente della BIHK chiede riforme di vasta portata per superare la crisi strutturale.

L'economia bavarese è in crisi: come potrebbe aiutare una nuova Agenda 2010”!

L'economia bavarese è sempre più preoccupata perché l'ondata di ottimismo emersa in primavera si è ormai rivelata fugace. La Camera dell'industria e del commercio bavarese (BIHK) ha individuato uno sviluppo preoccupante nel suo attuale sondaggio condotto su oltre 3.000 aziende. Secondo l'amministratore delegato della BIHK Manfred Gößl l'atmosfera nelle suite executive è piuttosto bassa. L’indicatore economico della BIHK è sceso da 107 punti in primavera a 99 punti, raggiungendo il livello più basso dall’autunno 2022.

Qui diventa chiaro che i numeri non sono solo statistiche, ma hanno un impatto diretto sul panorama economico bavarese. I risultati dell’indagine mostrano che l’ottimismo appreso che a volte trasudava dal settore dei servizi è andato rapidamente perduto. L’incertezza economica è misurabile: in un contesto di aumento dei prezzi dell’energia e di volatilità sul mercato internazionale, soprattutto dopo la fine delle forniture di gas naturale russo, questa situazione potrebbe avere conseguenze ancora più gravi.

Le sfide economiche nell’industria

Un problema centrale è il calo delle esportazioni e il calo dei consumi all’interno del paese. Il settore è particolarmente colpito e, secondo Gößl, è fortemente sotto pressione. Il presidente della BIHK sottolinea che l'industria ad alta intensità energetica, che comprende molti settori chiave, soffre di un utilizzo insufficiente delle capacità. Le aziende chimiche e del cemento stanno notando una mancanza di domanda che un tempo proveniva da mercati come la Cina. "Quella che sta accadendo qui è una crisi strutturale", sottolinea Gößl, sottolineando che la situazione non dovrebbe migliorare nemmeno entro gennaio.

Nel sondaggio le aziende appaiono sempre più titubanti riguardo agli investimenti. Gößl chiarisce che in questo momento si dovrebbero investire molti soldi in investimenti privati ​​per stimolare uno sviluppo economico positivo. Le conseguenze di questa riluttanza potrebbero essere gravi, con la maggior parte delle aziende che già riferiscono che i posti di lavoro verranno tagliati. Attualmente solo il 13% delle aziende intervistate prevede di creare nuovi posti di lavoro.

Le riforme come idea di soluzione

Per affrontare questa crisi strutturale, il presidente della BIHK Klaus Josef Lutz sostiene riforme strutturali globali. Confronta la situazione attuale con le sfide degli anni '90 e chiede una nuova edizione dell'“Agenda 2010”, che ritiene necessaria per rispondere ai problemi economici. Queste riforme dovrebbero essere significativamente più profonde rispetto alle misure precedenti e mirano a stabilizzare il panorama economico.

Lutz chiede l'abolizione dei programmi di micro-sostegno e la creazione di incentivi per una maggiore occupazione. Ciò potrebbe comportare una rivalutazione delle misure fiscali attualmente percepite come ingiuste. "L'intero sistema deve essere progettato in modo tale che ognuno dia il proprio contributo alla risoluzione dei problemi", afferma Lutz, delineando le sfide future.

I prossimi mesi saranno decisivi per osservare se le riforme proposte potranno creare spazio sufficiente per sviluppi positivi o se lo sviluppo negativo dell'economia bavarese continuerà. La capacità delle aziende di adattarsi e investire svolgerà un ruolo chiave nell’affrontare questa crisi e resta da vedere se la pressione per il cambiamento si tradurrà nei passi giusti, come riportato da www.merkur.de.